2012-06-26 14:09:22

Laos: epurazioni e arresti per chi pratica la fede cristiana


Funzionari governativi laotiani hanno arrestato due cristiani locali, assieme ad altri due fedeli di origine thailandese. Il fermo è avvenuto nei giorni scorsi nella provincia di Luang Namtha, nel nord-ovest del Paese, ma è emerso solo ieri in seguito alla denuncia di un'organizzazione locale. Fonti di Human Rights Watch for Lao Religious Freedom (Hrwlrf) raccontano che gli agenti hanno prelevato il gruppetto da una residenza privata nel distretto di Long, perché colpevoli di diffondere "senza permesso" la fede cristiana. In un secondo episodio, le autorità laotiane hanno anche arrestato un pastore nella stessa provincia e cacciato due agenti della sicurezza a Savannakhet, in seguito alla scelta di "convertirsi al cristianesimo". Fonti di Hrwlrf a Luang Namtha - riprese dall'agenzia AsiaNews - riferiscono che il 16 giugno scorso i quattro cristiani - due laotiani e due thai - sono stati arrestati e incriminati per "diffusione della fede cristiana, senza l'approvazione degli ufficiali di governo". Un testimone, dietro garanzia di anonimato, parla di vicenda "ironica", visto che è pressoché impossibile ottenere le autorizzazioni di rito per poter svolgere l'opera di evangelizzazione. I fratelli cristiani thai Jonasa e Phanthakorn Wiwatdamrong, assieme ai due laotiani - uno conosciuto col nome di battesimo, Chalar, mentre l'altra identità è tuttora ignota - sono stati trasferiti nel carcere provinciale di Luang Namtha. Attivisti denunciano che, secondo la normale procedura, essi dovevano rimanere almeno 36 ore nella prigione del villaggio o del distretto, per completare le indagini preliminari. In questo caso, invece, è stato subito disposto il trasferimento nel principale complesso detentivo della provincia. In un secondo episodio, il comandante dell'esercito del distretto di Phin, nella provincia di Savannakhet, il 14 giugno scorso ha cacciato due membri della sicurezza del villaggio di Alowmai, identificati con i nomi di Khamsorn e Tonglai, per essersi convertiti al cristianesimo. In Laos, nazione guidata da un regime comunista, la maggioranza della popolazione (il 67%) è buddista; su un totale di sei milioni di abitanti, i cristiani sono il 2% circa della popolazione, di cui lo 0,7% cattolici. I casi più frequenti di persecuzioni a sfondo religioso avvengono ai danni della comunità cristiana protestante. (R.P.)







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