Giornata di lotta alla droga. Italia, cresce l'allarme del mix di stupefacenti
Circa 27 milioni di persone in tutto il mondo hanno problemi legati all'uso di sostanze
stupefacenti e sono più di 200 mila i tossicodipendenti che muoiono ogni anno. È quanto
rivela il rapporto 2012 dell'Ufficio dell’Onu per il Controllo della Droga e la Prevenzione
del Crimine (UNODC), presentato ieri a Vienna in occasione della giornata 'Giornata
mondiale contro il consumo e il traffico di droga”. Secondo il documento la produzione
globale e l'uso di sostanze illegali e' rimasto stabile rispetto al 2011. “Le droghe
mandano in frantumi molte persone le loro famiglie trascinandole nella miseria e favorendo
la diffusione dell’Hiv”, ha dichiarato il relatore del dossier, Yury Fedotov.
E
in Italia un milione di persone assume cocaina, oltre 300 mila di queste ne fa un
consumo ripetuto e periodico; l’eroina ha tra i 200 e i 250 mila consumatori; le droghe
sintetiche, come ad esempio l’ecstasy, sono consumate da circa 300 mila persone, mentre
la cannabis viene fumata dal 30% dei minori di 19 anni e dal 50% di giovani al di
sotto dei 25. FrancescaSabatinelli ha intervistato RiccardoDeFacci, vice presidente del Coordinamento nazionale comunità di accoglienza,
con delega alle tossicodipendenze:
R. - Per certi
aspetti dobbiamo ringraziare la crisi. E’ una battuta, ovviamente, per dire che i
consumi di cocaina e di altre sostanze “non classiche” - perché verrebbero chiamate
‘nuove droghe’ ma nuove non lo sono ormai da anni - sono abbastanza in crisi e questo
è leagto alla crisi del sistema economico: ci sono meno soldi e quindi c’è una certa
calmierazione dopo un decennio in cui abbiamo avuto un’esplosione dell’uso di cocaina.
Però abbiamo un dato importante: purtroppo questi 10 anni ci restituiscono stili di
vita, non più solo giovanili, in cui il consumo di sostanze varie tra di loro sta
diventando la norma. Un esempio: ormai sempre di più noi diciamo che purtroppo non
esiste contesto giovanile dove non esiste una sostanza addizionale. Noi addirittura
parliamo di ‘cocaine’ usate in parte per il divertimento, ma anche per le prestazionalità
di alcuni lavori, per reggere alcuni ritmi, sempre di più, in altri contesti, troviamo
le ketamine, le nuove sostanze sempre più costruite, quasi disegnate chimicamente
sui bisogni delle persone. Ecstasy, metanfetamine, nuove anfetamine, alla fine queste
sostanze rispondono a due grandi bisogni: il bisogno di relazione degli adolescenti
e il bisogno di sentirsi forti e adeguati a qualsiasi prova. Sono chimicamente costruite,
per cui la forte preoccupazione che abbiamo è che sempre di più il mondo dell’illegalità
sta costruendo sostanze chimiche per rispondere ai bisogni sempre nuovi del mondo
giovanile soprattutto.
D. - Tutto questo sta sostituendo il consumo dell’eroina
che negli ultimi anni era decisamente in calo o anche quella sta riavendo un’impennata?
R.
- Abbiamo una sorta di cronicità dell’eroina: stiamo parlando di circa 150 mila persone
ancora in Italia con dipendenza grave da eroina, sono però sempre più fasce di marginalità.
L’elemento preoccupante è che l’eroina insieme ad altre sostanze sta ritornando ad
essere una delle tante usate anche da alcuni gruppi giovanili. Attualmente i giovani
hanno imparato a usare cocaina ed eroina insieme per due effetti: l’eroina per dare
una percezione di calma interna, di autosedazione rispetto all’ansia del vivere, e
poi la cocaina per sentirsi forti e adeguati al ritmo. Quindi, tendenze che molto
spesso non sono più uniformi, c’è moltissima sperimentazione.
D. – I decessi
per overdose negli anni sono diminuiti, ma oggi ve ne sono di altri sempre legati
alla droga…
R. – Passato l’allarme morti per overdose e per HIV degli anni
’90, 2000-2001, abbiamo attualmente due nuove tendenze sulle quali bisognerà lavorare
molto. C’è una modalità di consumo di sostanze varie tra di loro che sta iniziando
a provocare tutta una serie di incidenti di persone che guidano sotto effetto di sostanze
psicoattive. Inoltre, incominciano a esserci delle morti che più che ad una sostanza
sono legate molto spesso a un mix di sostanze diverse. Le morti sono in diminuzione
rispetto a un diretto consumo della sostanza, ma sono in aumento per effetti collaterali
complementari a questo consumo mixato.