Messico: emarginazione e povertà per la popolazione del Chiapas
Nonostante le ricchezze naturali di cui dispone lo Stato messicano del Chiapas, la
povertà continua ad essere il principale stigma da combattere. Il Chiapas vive in
condizioni di arretratezza sociale, culturale ed economica di almeno 50 anni. Secondo
gli economisti, la povertà nella quale vive la popolazione - riferisce l'agenzia Fides
- non è coerente con gli standard di un Paese che è membro dell’Organizzazione per
la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocde). Su quasi 4.8 milioni di abitanti,
in questo Stato vive la più alta percentuale di popolazione che parla esclusivamente
la lingua indigena, sono 36 ogni 100 cittadini. La condizione di emarginazione e abbandono
si estende per 73,311 chilometri quadrati di territorio, e, secondo le stime del Consejo
Nacional de Evaluación de la Política de Desarrollo Social (Coneval), in sei dei dieci
municipi dello Stato si registra la maggior parte della popolazione che vive in condizioni
di povertà estrema, emarginazione e denutrizione. Fino al 2010, secondo i dati dell’Instituto
Nacional de Estadística y Geografía (Inegi), circa il 59,5% della popolazione del
Chiapas, dell’età di 5 anni e oltre, si dichiaravano cattolica, a livello nazionale
sono l’83%. Nello Stato i protestanti o gli evangelici sono il 19,3%, gli appartenenti
ad altre religioni l’8,4%, mentre l’11,9% non professa alcuna religione. Piccole comunità
cristiane autonome sparse in tutto il Paese hanno preso piede proprio grazie alle
condizioni di emarginazione, povertà e disinteresse da parte delle istituzioni verso
i quasi 5 milioni di abitanti. (R.P.)