Paraguay. Lugo: destituita la democrazia. Ma invita a proteste pacifiche
“Non è stato destituito Lugo, bensì la democrazia”. Con queste parole l’ex presidente
del Paraguay, Fernando Lugo, nella sua prima apparizione pubblica dal voto che lo
ha destituito, ha commentato quando accadutogli, affermando comunque di accettare
il verdetto del Senato – che è nelle mani dell’opposizione – pur reputandolo ingiusto,
per non far scaturire violenze e chiedendo di protestare solo in maniera pacifica.
Con questo appello alla democrazia, l’ex vescovo cattolico si è rivolto ai circa 500
manifestanti riuniti ad Asuncion. La destituzione di Lugo sarebbe motivata da un “cattivo
adempimento delle sue funzioni” in riferimento alla mancata gestione degli scontri
di metà giugno in un’area rurale del Paese, in cui sono morte 17 persone. “Non c’è
stato nessun golpe”, si difende l’attuale presidente in carica, il liberale Federico
Franco, che ammette la difficoltà della situazione. Intanto, continuano le reazioni
da parte degli Stati vicini: l’Argentina ha ritirato il proprio ambasciatore dal Paraguay,
considerando illegittimo il procedimento contro Lugo, mentre il Brasile – principale
partner commerciale del Paese – e l'Uruguay hanno richiamato i loro per consultazioni.
Infine, anche l’Unione Europea ha lanciato un appello affinché venga rispettata “la
volontà democratica dei paraguayani”. (R.B.)