2012-06-23 08:18:45

Rio+20: vescovi africani chiedono trasparenza e buon uso delle risorse naturali


Una delegazione di vescovi africani ha partecipato al Summit Onu sullo sviluppo sostenibile Rio+20, che si è concluso ieri a Rio de Janeiro, e al vertice parallelo della società civile (Cùpola dos povos). La delegazione del Secam (Simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar), a nome della Chiesa africana, ha diffuso per l’occasione un messaggio - ripreso dall'agenzia Sir - nel quale chiede ai leader di tutto il mondo, alle agenzie internazionali e alle organizzazioni non governative “trasparenza nella legislazione e nell’uso delle risorse naturali, per sostenere lo sviluppo dell’Africa”. “La cattiva gestione di foreste, terre e acque e delle risorse minerarie quali minerali, petrolio e gas - scrivono - stanno provocando conflitti, guerre e competizioni provenienti da poteri stranieri”. “La competizione per lo sfruttamento delle risorse naturali africane da parte di questi poteri - affermano - ha provocato, inoltre, un aumento della corruzione e dei conflitti interni, poiché i profitti vanno principalmente a vantaggio delle élite locali. Le popolazioni non traggono benefici dalle loro risorse. Tutto ciò ha provocato un aumento della povertà, dell’ingiustizia sociale e della malnutrizione”. I vescovi africani avvertono: “la situazione sta peggiorando sempre di più e bisogna intervenire il prima possibile” per “limitare o controllare l’aggressiva competizione straniera sulle risorse minerali e naturali africane”. Il messaggio, firmato da mons. Paul Bemile, arcivescovo di Wa, in Ghana, presente a Rio, ricorda la posizione della Chiesa africana su questi temi, che suggerisce ai governi “di adottare politiche adeguate per lo sfruttamento e la distribuzione delle risorse” e consultare le popolazioni locali prima di firmare contratti o prendere decisioni sui territori che li riguardano. Tra i vescovi africani mons. Gabriel Mbilingi, arcivescovo di Lubango (Angola) e vicepresidente del Secam, ha partecipato ad un seminario sullo sviluppo sostenibile e i diritti umani organizzato a Rio dal Cidse, la rete delle Ong cattoliche. Nel suo intervento mons. Mbilingi ha espresso la “preoccupazione” della Chiesa per le sfide ambientali che riguardano l’Africa, a causa “della estrazione incontrollata di riserve minerali e biologiche a vantaggio di pochi”. “Oggi - ha ricordato - vaste zone del continente africano vengono distrutte senza che ci sia nessun progetto finalizzato allo sviluppo del continente”. Anche il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici, ha aggiunto il vice-presidente del Secam, “provocano molti disastri, soprattutto in Africa, con fenomeni di grave siccità ed eccessive inondazioni”. “La Chiesa ripete spesso - ha concluso mons. Mbilingi - che la terra è un dono prezioso di Dio per l’umanità. Perciò le risorse naturali devono essere una benedizione e una fonte di sviluppo sostenibile”. Da qui l’appello alle autorità riunite a Rio a “creare meccanismi e sistemi per garantire una gestione efficace delle risorse naturali, per sostenere lo sviluppo di tutti i Paesi, soprattutto dei più poveri”. (R.P.)







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