Marocco: cattolici ed evangelici creano l'Istituto ecumenico di teologia Al Mowafaqa
E’ nato il 16 giugno scorso a Rabat, in Marocco “L’istituto ecumenico di teologia
Al Mowafaqa”, creato dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa evangelica. Si tratta di
un progetto unico al mondo che avrà la sua sessione zero dal 5 al 15 luglio a Ifrane
- dove sarà elaborato il programma accademico - e i primi corsi a gennaio del 2013.
“Abbiamo voluto dare un segno forte che i cristiani sono capaci di fare qualcosa insieme”
si legge in un intervista a mons. Vincent Landel, arcivescovo di Rabat, e al pastore
Samuel Amedro, copresidenti dell’istituto, pubblicata sul sito web dell’arcidiocesi
www.dioceserabat.org. Obiettivo dell’istituzione è quella di formare i responsabili
della comunità, spiega il pastore Amedro che ritiene impossibile fare teologia staccandosi
dalla realtà; una realtà che nell’Africa del nord sembra specifica, dunque si avverte
la necessità di contestualizzare il modo di vivere la fede cristiana nella cultura
marocchina. “Abbiamo preso coscienza che le Chiese cattolica e protestante condividono
la stessa analisi della situazione e gli stessi bisogni” aggiunge il pastore Amedro.
Il nome dell’istituto, “Al Mowafaqa”, significa “L’accordo” e vuole esprimere l’accordarsi
con la volontà di Dio, l’accordarsi fra cristiani, e il senso è quello di “accordarsi
per servire”. I corsi saranno indirizzati ai leaders delle comunità che riceveranno
borse di studio e si metteranno a servizio della Chiese locali, ma saranno anche aperti
a quanti avranno voglia di frequentarli. “Vogliamo che questo istituto sia in linea
con le università riconosciute – dice mons. Landel – vogliamo degli insegnamenti con
il diploma di ‘dottore’, sia d’Africa che d’Europa, con un numero significativo di
donne”. “Vogliamo essere onesti tra noi – aggiunge l’arcivescovo di Rabat – alcuni
capitoli di teologia non possono essere validi in comune. Ma nulla impedirà ad un
cattolico di validare corsi protestanti”. L’istituto ecumenico di teologia Al Mowafaqa
sarà finanziato dalle Chiese d’Europa, da privati, istituzioni ufficiali e risorse
proprie. E’ in progetto anche la creazione di una rete di Amici dell’Istituto con
riferimenti in Africa (in Camerun in particolare), in Europa (in Francia) e in Marocco,
il cui obiettivo è quello di sviluppare la dimensione internazionale, ecumenica ed
interreligiosa. Per mons. Landel si tratta di “una collaborazione più che fraterna
che, prima di basarsi sulle differenti teologie, si è fondata su una amicizia costruitasi
giorno dopo giorno”, per il pastore Amedro il progetto – unico al mondo – mette in
luce la maniera originale di vivere il Vangelo in un Paese musulmano e può apportare
una voce originale nel contesto internazionale. (A cura di Tiziana Campisi)