Australia. La Chiesa: affrontare alla radice il problema dei richiedenti asilo
“C’è un bisogno grande ed urgente di affrontare alla radice il fenomeno dei richiedenti
asilo”: è quanto scrive, in una nota, padre Maurizio Pettenà, direttore dell’Acmro,
l’Ufficio per i migranti e i rifugiati della Conferenza episcopale australiana. In
particolare, padre Pettenà fa riferimento alle tante persone che si imbarcano in condizioni
disperate per cercare una vita migliore lontano dal proprio Paese d’origine. “La decisione
di imbarcarsi per richiedere asilo altrove – scrive il direttore dell’Acmro – viene
presa da chi non ha davvero altra scelta; nessuno sceglie volutamente di essere un
richiedente asilo e nessuno vuole rischiare la vita in mare aperto”. Citando, poi,
Paesi come l’Afghanistan, l’Iraq, l’Iran e lo Sri Lanka, “tutti presenti nella classifica
delle 20 nazioni in cui c’è il rischio di violazioni dei diritti umani e di omicidi
di massa”, padre Pettenà chiede al governo australiano di valutare “misure alternative
che permetterebbero a coloro che sono maggiormente a rischio di lasciare in modo ordinato
il proprio Paese, terra di conflitto e di persecuzioni, e di poter arrivare in Australia”.
In quest’ottica, viene suggerita la stipula di un accordo con i Paesi d’origine dei
richiedenti asilo, così da non permettere che essi finiscano “alla mercé degli scafisti
o di pericolosi viaggi in mare”. Contestualmente, padre Pettenà chiede all’esecutivo
di migliorare l’accoglienza umanitaria in Australia, aumentando anche il numero di
posti disponibili alla recezione migranti. (I.P.)