A Roma si chiude il Simposio dei docenti universitari. Per superare la crisi progetti
a lungo termine
"Dobbiamo aiutare i ragazzi a riscoprire l’importanza di essere universitari. C’è
un parallelo tra l’essere giovani e la vita universitaria e quando viene a mancare,
è grave perché nella formazione della persona si apre un vuoto difficile da colmare”.
Così monsignor Lorenzo Leuzzi responsabile dell’ Ufficio diocesano per la Pastorale
Universitaria, ha concluso il IX Simposio internazionale dei docenti universitari.
Ma in che modo l’università può aiutare i giovani a costruire un futuro dignitoso
nonostante la situazione attuale? Marina Tomarro lo ha chiesto a Marina
Brogi docente alla Sapienza università di Roma e tra i relatori dell’ incontro:
R. – La situazione
economica attuale è molto complessa. Ci sono errori del passato che vanno corretti.
Sicuramente parte di quegli errori verranno pagati dalle generazioni future, però
da questo punto di vista io credo che sia importante focalizzare quello che uno può
fare in ogni singolo momento. E’ importante avere una progettualità a medio e lungo
termine, però, questo non dev’essere una fonte di ansia nell’oggi. Noi possiamo fare
nell’oggi per costruire un futuro migliore, ma il futuro non può essere qualcosa che
ci freni così tanto da renderci fermi, oggi, per la paura.
D. – All’incontro
si sono alternate anche le testimonianze di alcuni imprenditori, che hanno spiegato
che è possibile andare oltre la crisi ed avere un’azienda in crescita. Ascoltiamo
Michele Cinaglia, presidente del Gruppo Ingegneria Informatica S.p.A.:
R.
– Si può fare un’impresa – e la nostra ne è la dimostrazione vivente – che non campa
di espedienti, paga gli stipendi, paga le tasse … Si può fare una cosa importante.
D.
– Lei che cosa risponde quando un giovane universitario viene da lei per chiederle
uno stage, per chiederle un’opportunità?
R. – Noi rispondiamo assumendo persone.
Assumiamo centinaia di persone all’anno: gli stage non ci piacciono. Assumiamo.