2012-06-22 10:55:53

Si è spenta a 98 anni Enrichetta Beltrame Quattrocchi, figlia dei Beati Maria e Luigi


All’età di 98 anni, si è spenta sabato scorso Enrichetta Beltrame Quattrocchi, ultimogenita dei Beati genitori Maria e Luigi. Enrichetta è la figlia che “non doveva nascere”. Infatti, al quarto mese di gravidanza, un celebre ginecologo di Roma disse alla madre che doveva interrompere la gravidanza se si voleva “tentare” di salvare “almeno” lei. Maria e Luigi rifiutarono l’aborto senza esitazioni abbandonandosi totalmente alla volontà di Dio. E così Enrichetta, la bambina che non doveva nascere, è vissuta quasi cento anni. Per un ricordo sulla sua figura e la sua testimonianza di fede, Alessandro Gisotti ha intervistato Attilio Danese, co-presidente dell’Associazione “AMARLUI”, intitolata ai Beati Beltrame Quattrocchi:RealAudioMP3

R. - Io l’ho conosciuta nel 1997 insieme a mia moglie, quando l’allora incaricato della famiglia nazionale della Cei ci chiese di scrivere una biografia sui genitori che ancora non erano stati proclamati Beati, ma si aspettava negli anni a venire questo evento. Ricordo in particolare il sorriso con cui ci accolse in casa insieme ai suoi due fratelli ancora vivi, don Tarcisio e padre Paolino. Fu un momento molto bello perché ci raccontarono dei loro genitori. Per noi fu un’esperienza di testimonianza viva di come la famiglia riesce ad essere feconda negli anni, anche attraverso persone consacrate. Questo sorriso l’ha accompagnata per tutto il resto dei 15 anni in cui l’abbiamo frequentata. Non c’è stata una volta in cui l’abbiamo trovata imbronciata; sempre disponibile, sempre pronta anche nell’esprimere i suoi pareri; però sempre dolce.

D. - Questa serenità sicuramente le derivava da quel miracolo che era innanzitutto la famiglia, “la sua famiglia”, come disse Giovanni Paolo II nella cerimonia di Beatificazione..

R. - Il primo miracolo, forse, era lei stessa, perché era la figlia che "non doveva nascere", che il ginecologo di allora aveva assegnato alla morte. Ma il loro “no” così deciso, l’ha lasciata in vita ed è stata molto longeva. Certo, poi condivideva, esprimeva, assicurava anche da sola questa fecondità della famiglia nella quale era cresciuta e vissuta.

D. - C’è un messaggio particolare che, più di altri, ci viene, soprattutto alle famiglie dalla testimonianza di Enrichetta?

R. - Enrichetta, in molte occasioni, ha espresso la sua gioia per i doni ricevuti dall’unità dell’amore e della fede dei suoi genitori. Lo faceva sempre con gioia tutte le volte che dava una testimonianza. Lei concludeva, quasi sempre, con un invito alle coppie presenti ad essere nella volontà di Dio ma con uno "spirito feriale", cioè senza grandi eventi, ma nella ferialità e nella quotidianità per un vissuto straordinario come era stato quello dei suoi genitori. E questa è la sintesi del messaggio che lascia a noi come associazione: diffondere nel mondo della famiglia questa vita ordinaria che può essere vissuta anche in maniera straordinaria, come ebbe a dire anche il Papa Giovanni Paolo II in occasione della Beatificazione.







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