2012-06-21 14:21:54

Nepal: no agli aborti selettivi da leader cristiani, protestanti e indù


Diversi leader religiosi cristiani e indù, insieme a medici e attivisti pro-life, in questi giorni in Nepal stanno lanciando appelli al governo per denunciare la pratica degli aborti selettivi illegali che si sta diffondendo sempre più nel Paese. La situazione – riferisce l’agenzia AsiaNews – si sta aggravando soprattutto nelle fasce più povere della popolazione tra le quali, a causa della crisi economica e dell’instabilità politica, alcune organizzazioni straniere stanno spingendo all’aborto numerose donne. In molte regioni, inoltre, c’è la credenza che se non si hanno figli maschi non si va in paradiso, per cui molti uomini costringono le donne ad aborti selettivi in base al sesso. Il pastore protestante K. B. Rokaya, attivista per i diritti umani, afferma che “l’aborto è una pratica criminale che va condannata. Un bambino – prosegue – è un dono di Dio ed ha diritto a nascere”. Il pastore ha poi invitato il governo ad incentivare politiche di sostegno per le famiglie e ad applicare la legge. In Nepal, infatti, l’aborto è illegale tranne che per alcune situazioni particolari in cui c’è il rischio per la salute della donna, oppure nei casi di stupro o se la donna non è capace di intendere e di volere. La pratica degli aborti selettivi viene fatta abusivamente e in strutture non idonee, con la conseguenza di gravi ripercussioni sulla salute fisica e psicologica della donna. (A.C.)







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