I vescovi brasiliani a Rio+20: non escludere i poveri condannati alla miseria
“La Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb), si attende che l'incontro
Rio+20 confermi l'impegno della costruzione di un ‘modello di sviluppo alternativo,
integrale e solidale, basato su un'etica che includa la responsabilità per un'autentica
ecologia naturale e umana, che si fonda nel Vangelo della giustizia, della solidarietà
e della destinazione universale dei beni, che superi la logica utilitaristica e individualistica
che non sottomette i poteri economici e tecnologici ai criteri etici’ (V Conferenza
generale dell'episcopato dell'America Latina e Caraibi - documento di Aparecida n.
474c).” Riprendendo il documento di Aparecida, i vescovi del Brasile hanno voluto
offrire il loro contributo in occasione della Conferenza Rio+20, che si tiene nella
città di Rio de Janeiro. Nel messaggio - riporta l'agenzia Fides - si sottolinea che
già nella Conferenza di Aparecida, nel 2007, i vescovi dell’America Latina e dei Caraibi
avevano denunciato la necessità di “ripensare il rapporto dell’uomo con l’ambiente,
in quanto spesso si subordina la preservazione della natura allo sviluppo economico”.
E’ dovere di tutti, specialmente di quanti guidano le nazioni, garantire alle generazioni
presenti e future, una casa comune, “il pianeta terra”, che sia integro e non sottoposto
alla distruzione. Tale obiettivo si potrà raggiungere “con la subordinazione dello
sviluppo economico alla giustizia sociale, nel rispetto della persona, della natura
e dei popoli”. Secondo la Cnbb ognuno, e in primo luogo i governanti del mondo, “deve
assumersi con coraggio e determinazione l'impegno di rivedere modi e decisioni che,
nel corso della storia, hanno escluso e condannato i poveri alla miseria e alla morte”.
La Chiesa del Brasile, soprattutto attraverso la Campagna di Fraternità, ha richiamato
costantemente l’attenzione sulla “distruzione della natura provocata da uno sviluppo
economico predatorio, alimentato da uno stile di vita consumista” che ha avuto, tra
le altre conseguenze, la deforestazione, l'inquinamento, la scarsità d'acqua e il
cambiamento climatico. “Coloro che stanno soffrendo l'impatto di tutto questo sono
i poveri e gli esclusi” sottolinea il documento dei vescovi, che ribadisce: “E’ imperativo
educarci a rapporti nuovi ed etici con l'ambiente”. Il documento, firmato dal presidente,
dal vicepresidente e dal segretario generale della Cnbb, si conclude con questa esortazione:
“I cristiani in modo particolare, mossi dalla solidarietà che genera fraternità e
comunione, sono chiamati a lavorare per la conservazione dell'ambiente e a collaborare
nella costruzione di una società giusta, ecologicamente sostenibile". (R.P.)