2012-06-21 13:02:39

Brasile: si è spento il missionario padre Cappelli, apostolo dei lebbrosi


Grazie all’azione intensa e capillare di un missionario cappuccino marchigiano, padre Beniamino Cappelli, deceduto il 19 maggio scorso a Salvador da Bahia (Brasile), la lebbra che, fino a un ventennio fa imperversava nella zona Nord Est di Barra do Rio S. Francisco, è scomparsa definitivamente. Egli aveva iniziato a lavorare con gli hanseniani nel lebbrosario di Aguas Claras, un sobborgo di Salvador, conoscendo sia i risvolti del male che il disagio di chi ne è colpito, soprattutto per la considerazione in cui sono tenuti i malati. Arrivato a Barra, padre Beniamino trovò una situazione spaventosa: la lebbra imperversava indisturbata tra l’indifferenza di tutti. Allora, incoraggiato dal vescovo mons. Itamar Vian, oggi arcivescovo di Feira de Santana, scelse i luoghi strategici in cui costruire “Centros de saúde” che gli hanseniani avrebbero potuto raggiungere facilmente per le cure necessarie. Angìco, Olhos de Agua, Santo Antônio, Sucuruju e altri tre piccoli ambulatori divennero i luoghi da cui si irradiò l’attività che, studiata all’ospedale San Raffaele del Monte Tabor di Salvador, fondato negli anni ‘90 da don Luigi Verzè, recapitò praticamente a domicilio la medicina che ha debellato la lebbra, un flagello che in altri luoghi del Brasile sta, invece, aumentando. Il segreto del successo è stato proprio questo: lasciare il malato in casa, “costringendolo” a recarsi al vicino dispensario come un malato qualsiasi, ritirare la sua medicina e curarsi regolarmente. Questo semplice accorgimento è servito anche a liberare la gente da quell’alone di terrore che avvolgeva la malattia e l’ammalato. Non solo: le visite periodiche del medico volontario di turno hanno permesso di scoprire altre gravi situazioni riguardanti i bambini e gli anziani: i primi colpiti troppo frequentemente da gravi malattie dentarie, gli altri condannati a una cecità precoce perché nessuno interveniva sulle cateratte, considerate inguaribili. Il San Raffaele si fece carico anche di questa ulteriore assistenza e aprì un gabinetto dentistico-oftalmico per i bambini delle scuole, visitandoli tutti e intervenendo su oltre 500, soprattutto con cure preventive. Particolare attenzione fu data alle visite oculistiche perché la sabbia bianca e impalpabile che circonda le case provoca una continua irritazione agli occhi con conseguenze facilmente immaginabili. Restano, comunque, la malnutrizione e la mancanza di igiene, causa di numerose malattie, di un’alta mortalità infantile (60%) e di una vita media che arriva si e no ai 50 anni. Il medico è un lusso che nel vasto municipio Nord Est si vede solo in tempo di elezioni, quando i candidati ve ne portano qualcuno di corsa, con la promessa di lasciarvelo solo se avrà successo la propria candidatura. Frei Benjamin ha rimesso a nuovo l’ospedale cittadino, benefica provvidenza per gente semplice, povera, per il 60% ancora analfabeta e che sopravvive grazie alle calorie di un piatto di riso, ai fagioli e alla farina di mandioca. E’ stata la sua ultima fatica per gente confinata sul limitare del famigerato Nord Est brasiliano, dove la vita è insidiata da pericoli che un’assistenza sanitaria tempestiva potrebbe rendere simile a quella di chi è nato fuori dal poligono “da seca”, in cui sole e polvere inceneriscono uomini e cose. (R.P.)







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