Sudan: confiscate scuole cattoliche nella regione di Khartoum
Le autorità sudanesi hanno confiscato due scuole cattoliche nella regione di Khartoum:
lo dice all'agenzia Misna mons. Daniel Adwok, il vescovo ausiliario, sottolineando
che la misura è legata al ritorno di centinaia di migliaia di migranti nello Stato
del Sud divenuto indipendente l’anno scorso. “Con il sostegno del ministero dell’Istruzione
– sottolinea il vescovo – le autorità locali hanno confiscato con la forza due grandi
scuole proprietà della Chiesa che si trovano nell’area di Mayo”. Il provvedimento
è scattato nonostante rappresentanti della diocesi avessero discusso di recente della
questione con alcuni esponenti del governo. Secondo mons. Adwok, la decisione va letta
nel contesto dei cambiamenti determinati dall’indipendenza del Sud Sudan. “Dall’anno
scorso – sottolinea il vescovo – si sono svuotate molte delle scuole costruite dalla
Chiesa o da privati per accogliere i bambini delle famiglie costrette a riparare a
Khartoum dopo l’inizio della guerra civile nel 1983”. La confisca decisa dalle autorità
sudanesi, dicono alla Misna, sarebbe legata sia alla carenza di strutture a disposizione
del ministero dell’Istruzione sia a dinamiche politiche. “Molto di quello che sta
accadendo a Khartoum – sottolinea mons. Adwok – può essere compreso seguendo l’andamento
dei negoziati tra i due Sudan sulla demarcazione delle frontiere e le tariffe per
il transito del petrolio negli oleodotti di Khartoum”. A preoccupare è soprattutto
il destino di migliaia di migranti originari del Sud a rischio espulsione. “In molti
– sottolinea mons. Adwok – stanno cercando di ottenere una nuova carta d’identità
e sul futuro c’è grande incertezza”. (R.P.)