Paraguay: 17 morti per scontri tra politizia e contadini. I vescovi: "Fermate la violenza"
“I vescovi del Paraguay esprimono il loro profondo rammarico per la morte di alcuni
agenti di polizia e di contadini avvenuta il giorno 15 giugno, nell'ambito di un procedimento
di sfratto a Curuguaty, ed esprimono la loro solidarietà e la vicinanza spirituale
ai familiari, ai colleghi e alle persone care delle vittime e dei feriti. I vescovi
pregano per i morti e per il pieno recupero dei feriti”. E’ quanto afferma un comunicato
della Conferenza episcopale del Paraguay, pervenuto all'agenzia Fides, dopo i tragici
eventi che hanno causato 17 morti e alcuni feriti nella zona di Curuguaty. “In nessun
caso si può violare lo Stato di diritto e trasgredire le leggi della Repubblica –
prosegue il comunicato - e neanche reagire violentemente e sparare per uccidere… La
violenza genera violenza, e ci sono delle tragiche e sanguinose conseguenze quando
si cerca di farsi giustizia con le proprie mani. Esortiamo urgentemente, al fine di
evitare un'ulteriore escalation della violenza, a rispettare le procedure di legge
per avere giustizia. Lo Stato ha l'obbligo di proteggere la vita e le proprietà dei
cittadini nel quadro del rigoroso rispetto della dignità delle persone e delle garanzie
previste dalla Costituzione e dalle leggi.” Secondo le informazioni raccolte dall'agenzia
Fides, il 15 giugno circa 300 membri delle forze di polizia sono entrati nella tenuta
di Morumbi (estesa circa 2 mila ettari), occupata da pochi giorni dai contadini. La
polizia doveva effettuare un ordine di sfratto, ma quando gli agenti sono stati attaccati
a colpi di arma da fuoco, con il chiaro intento di uccidere, hanno dovuto rispondere
al fuoco. Sembra che fra i contadini ci fossero alcuni elementi appartenenti ad una
banda armata. Il governo centrale, dopo questo fatto, ha chiesto l'intervento dell'esercito
per riprendere il controllo della zona. I contadini reclamano la proprietà di queste
terre, che si trovano nella zona di Curuguaty, nell’ambito di un grande parco naturale,
che secondo loro non devono essere proprietà privata. (R.P.)