2012-06-18 14:16:29

Paraguay: 17 morti per scontri tra politizia e contadini. I vescovi: "Fermate la violenza"


“I vescovi del Paraguay esprimono il loro profondo rammarico per la morte di alcuni agenti di polizia e di contadini avvenuta il giorno 15 giugno, nell'ambito di un procedimento di sfratto a Curuguaty, ed esprimono la loro solidarietà e la vicinanza spirituale ai familiari, ai colleghi e alle persone care delle vittime e dei feriti. I vescovi pregano per i morti e per il pieno recupero dei feriti”. E’ quanto afferma un comunicato della Conferenza episcopale del Paraguay, pervenuto all'agenzia Fides, dopo i tragici eventi che hanno causato 17 morti e alcuni feriti nella zona di Curuguaty. “In nessun caso si può violare lo Stato di diritto e trasgredire le leggi della Repubblica – prosegue il comunicato - e neanche reagire violentemente e sparare per uccidere… La violenza genera violenza, e ci sono delle tragiche e sanguinose conseguenze quando si cerca di farsi giustizia con le proprie mani. Esortiamo urgentemente, al fine di evitare un'ulteriore escalation della violenza, a rispettare le procedure di legge per avere giustizia. Lo Stato ha l'obbligo di proteggere la vita e le proprietà dei cittadini nel quadro del rigoroso rispetto della dignità delle persone e delle garanzie previste dalla Costituzione e dalle leggi.” Secondo le informazioni raccolte dall'agenzia Fides, il 15 giugno circa 300 membri delle forze di polizia sono entrati nella tenuta di Morumbi (estesa circa 2 mila ettari), occupata da pochi giorni dai contadini. La polizia doveva effettuare un ordine di sfratto, ma quando gli agenti sono stati attaccati a colpi di arma da fuoco, con il chiaro intento di uccidere, hanno dovuto rispondere al fuoco. Sembra che fra i contadini ci fossero alcuni elementi appartenenti ad una banda armata. Il governo centrale, dopo questo fatto, ha chiesto l'intervento dell'esercito per riprendere il controllo della zona. I contadini reclamano la proprietà di queste terre, che si trovano nella zona di Curuguaty, nell’ambito di un grande parco naturale, che secondo loro non devono essere proprietà privata. (R.P.)







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