Il cardinale Bertone: si tenta di destabilizzare la Chiesa e dividere il Papa dai
suoi collaboratori
C’è una "volontà di divisione che viene dal maligno", un clima di "meschinità" e menzogna
che ignora o cancella il luminoso cammino della Chiesa, unita al Papa: così, il cardinale
segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone, in una lunga intervista al settimanale
"Famiglia Cristiana". Il porporato si sofferma su quanto sta accadendo in Vaticano:
dalla fuga di documenti privati, alle ipotesi di complotto, all'allontanamento del
prof. Gotti Tedeschi dalla presidenza dello Ior, invocando il senso della “ricerca
della verità” e della “proporzione dei fatti”. Il servizio di Gabriella Ceraso:
Il cardinale
Bertone afferma che è in atto un tentativo per destabilizzare la Chiesa e fermare
la grande "azione chiarificatrice e purificatrice" svolta da Benedetto XVI. C’è, sottolinea,
un “tentativo accanito di creare divisioni tra il Santo Padre e i suoi collaboratori
e tra questi, e c’è qualcosa di iniquo nel voler colpire chi si dedica con maggior
passione e fiducia al bene della Chiesa". Io, prosegue, "sono al centro della mischia
e vivo queste vicende con dolore". Il cardinale Bertone parla - con "Famiglia Cristiana"
- di quanto accade in questi giorni nella vita della Chiesa, con particolare riferimento
alla fuga di documenti riservati dal Vaticano. “Il tradimento della fiducia che c’è
stato, è il fatto più doloroso”, afferma, “ma è accaduto”; il lavoro della Commissione
cardinalizia e l’indagine in corso dimostrano però la volontà di fare totale chiarezza.
"E’ un atto immorale di inaudita gravità pubblicare lettere e documenti inviati al
Santo Padre, da persone che hanno diritto alla privacy", ribadisce il porporato, "un
vulnus a un diritto costituzionale", da osservare e far osservare. Il segretario di
Stato vaticano esclude ogni coinvolgimento di cardinali o lotte fra personalità ecclesiastiche
"per la conquista di un fantomatico potere". Il cardinale Bertone rilancia altresì
un impegno di collegialità e un’unità di intenti in Vaticano, che, afferma, "non esiste
altrove". Nessun dubbio infine sulle ragioni dell’allontanamento di Gotti Tedeschi
dalla presidenza dello Ior: non mancata trasparenza, sottolinea, ma il deterioramento
di rapporti fra consiglieri per "prese di posizione non condivise".