Egitto: i Fratelli Musulmani si dichiarano vincitori delle presidenziali
L’Egitto è in attesa di conoscere il nome del suo presidente dopo la fine dell’era
Mubarak. I Fratelli Musulmani rivendicano la vittoria; di tutt’altro avviso l’avversario
Shafiq. Intanto la Giunta militare ha assunto il potere legislativo fino all’elezione
del nuovo Parlamento: decisione che ha creato malumori e che rischia di complicare
il corso politico nel Paese. Benedetta Capelli:
Un dato sicuro
c’è: la bassa affluenza alle urne nel secondo turno delle presidenziali. Per il resto
il copione è quello solito, entrambi i contendenti rivendicano il successo. I Fratelli
Musulmani sono già scesi in Piazza Tahrir per festeggiare la vittoria del loro candidato
Mohamed Morsi che, secondo i loro dati, avrebbe ottenuto il 52% dei voti. Più cauto
l’oppositore l'ex premier di Mubarak Ahmad Shafiq che ha affermato di essere in testa
con il 53% delle preferenze. "Un saluto di pace a quelli che mi hanno scelto": ha
detto in una conferenza stampa, trasmessa da Al Jazeera, Morsi che ha rivolto un pensiero
ai martiri della rivoluzione nel Paese. Uno scenario che comunque potrebbe cambiare
a stretto giro. Il Consiglio militare egiziano ha infatti deciso che nuove elezioni
politiche si terranno nel Paese dopo l'adozione di una nuova costituzione, approvata
con un referendum: fino ad allora i militari manterranno il potere legislativo. Misure
contenute nella Dichiarazione costituzionale complementare pubblicata dalla Giunta
che detiene il potere dalla caduta di Mubarak. Durissime le reazioni dei Fratelli
musulmani alla decisione dei militari, che – dicono – devono uscire di scena in meno
di due settimane.