Vangelo e aviazione: seminario del Pontificio Consiglio Migranti e Itineranti
“Nuova evangelizzazione nel mondo dell'aviazione civile” è stato il tema del XV Seminario
mondiale dei cappellani cattolici dell'aviazione civile e dei membri delle cappellanie,
che si è svolto a Roma, in settimana. Fabio Colagrande ha intervistato il cardinale
Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per
i Migranti e gli Itineranti che ha organizzato il seminario:
R. - Il risultato
è certamente positivo. I partecipanti - sacerdoti, religiosi e laici - sono stati
attivamente coinvolti nei lavori e reattivi nei dibattiti. Il Seminario si è aperto
nella sala del Concistoro, dove il Santo Padre ci ha ricevuti in Udienza. I cappellani
e gli operatori pastorali si sono sentiti incoraggiati a continuare il loro impegno
ad avere per tutti “un cuore accogliente”, come ha detto il Santo Padre, “disponibili
al dialogo, all’ascolto e alla comprensione”.
D. - Quali sono state le cose
più interessanti?
R. - I cappellani che operano in questo contesto umano, che
ho definito megalopoli aeroportuale, hanno un ruolo fondamentale: sono gli apostoli
del nostro tempo. Essi annunciano il Vangelo con la presenza, la parola e la testimonianza.
I nostri operatori propongono il messaggio di Cristo, ma non lo impongono. Interessante
è stata la presentazione della situazione attuale, da cui traspare come nei Paesi
a sviluppo avanzato vi sia un certo sopore, un certo torpore della coscienza cristiana.
Certamente è in atto un grande cambiamento tecnologico e culturale, dove anche le
nuove tecnologie della comunicazione modificano il modo di rapportarsi alla realtà
creando nuove modalità. Guardiamo a questi nuovi mezzi come opportunità per annunciare
e far comprendere il Vangelo all’uomo contemporaneo.
D. - Quali prospettive
dopo il Seminario per l’attività del Dicastero?
R. - I partecipanti al Seminario
hanno raccolto l’invito del Santo Padre “ad essere strumenti efficaci nell’aiutare
le persone” a varcare la porta della fede per incontrare Cristo. L’attività dei cappellani
deve fare perno sempre più sulla Liturgia, che rende visibile l’annuncio. La Liturgia
offre i segni di cui la vita ha bisogno e deve essere ben preparata, affinché i contenuti
siano comprensibili e lascino un orientamento in chi li ascolta. Particolarmente delicato
è il processo di pre-evangelizzazione, che impegna i cappellani, con l'esperienza
acquisita negli aeroporti, a rispondere alle domande più profonde degli uomini e delle
donne del nostro tempo. Per essere evangelizzatori efficaci, come testimoni viventi
del Vangelo di Cristo, essi sono sollecitati a far leva sulla loro formazione umana
che li porta anche a manifestare sentimenti di misericordia e di riconciliazione.
Certo dopo un seminario che è durato quattro giorni, duranti i quali ci sono state
proposte, ci sono state discussioni, ci sono state critiche - benvenute, perché sempre
la critica aiuta a fare meglio - il nostro dicastero sarà impegnato maggiormente a
seguire anche questo mondo.