2012-06-16 14:27:23

Lievi scosse in Emilia. Il parroco di Medolla: vicini ai bisogni della nostra gente


Sembra non riuscire più a ritrovare un assetto stabile la terra in Emilia Romagna. Anche la scorsa notte e di primo mattino una serie di scosse – sia pure di magnitudo non superiore a 2.4 – hanno tenuto desta l’attenzione degli esperti sull’aera già duramente colpita dal doppio sisma di maggio. Ancora una volta, uno dei luoghi più vicini all’epicentro, oltre a Finale Emilia, è stato il comune di Medolla. Antonella Palermo ha chiesto al parroco, don Davide Sighinolfi, di descrivere i disagi patiti dalla gente, che non hanno risparmiato nemmeno la parrocchia:RealAudioMP3

R. – Mi trovo come tante famiglie a pranzare all’aperto, sotto una tettoia o tende o simili, perché si ha sempre paura di nuove scosse, che ci impediscono anche di dormire tranquillamente. Sono per il momento alloggiato presso il cortile della scuola materna, che è rimasto illeso e tra pochi giorni riprenderà servizio, anche se solo nella mattinata.

D. – Chi sta prestando aiuto a Medolla?
R. – E’ tutto un correre a destra e a sinistra, secondo le varie necessità. Per fortuna abbiamo la Protezione Civile. Tante persone preferiscono rivolgersi alla Protezione Civile, specie quelle di campagna, quelle più distanti, a cui provvediamo per quello che siamo in grado di conoscere o di poter fare o di sapere. La vita parrocchiale cerca di andare avanti, anche se le chiese sono distrutte o inagibili. Qui è stata montata una tensostruttura. La domenica abbiamo un’unica Messa alle 10, mentre il sabato sera la celebriamo nella mensa della tensostruttura allestita dalla Regione Molise. Domenica abbiamo celebrato anche il primo Battesimo del primo bimbo “terremotato”. Siamo a livello di diocesi, anche cercando di rendere agibile almeno una chiesa per paese e di riuscire a partire il prima possibile con qualche chiesa in legno, in muratura, o struttura leggera, prevedendo che in quattro, cinque mesi arriverà l’inverno.

D. – Quanti abitanti conta Medolla?
R. – Medolla conterebbe poco più di seimila abitanti, ma adesso è difficile sapere quanti sono rimasti, perché c’è chi è stato evacuato, soprattutto gli anziani che sono stati portati in strutture più sicure e distanti; tanti si sono allontanati presso familiari o in montagna o al mare. Diventa difficile quantificare quante gente è rimasta, perché nessuno ne ha la percezione.







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