2012-06-14 14:19:47

Brasile: il Consiglio indigenista denuncia assassini di indigeni e invasioni delle loro terre


Il Consiglio Indigenista Missionario (Cimi), organizzazione della Chiesa cattolica in Brasile, ha presentato a Brasilia i dati del 2011 sulla violenza contro le popolazioni indigene. Il Rapporto annuale del Cimi, preparato con persone che lavorano sul campo, riporta che tra il 2000 e il 2011 sono stati registrati 555 suicidi di indigeni nel Mato Grosso do Sul, lo Stato con il più grande gruppo etnico del Paese, i Guarani Kaiowá. Solo nel 2011 ci sono stati 45 casi di indigeni che si sono suicidati, tre in più rispetto al 2010. La notizia allarmante è l'aumento dei giovani che si tolgono la vita in questo modo: la loro età è compresa fra 14 e 18 anni e, quando si parla degli adulti, fra 21 e 30 anni. "I dati presentati in questo rapporto rivelano l'aggressione alla dignità umana delle popolazioni indigene del Brasile, il loro dolore e la loro sofferenza" scrive mons. Erwin Kräutler, vescovo della Prelatura di Xingu in Amazzonia e Presidente del Cimi, nell'introduzione del documento. Il rapporto mostra un aumento del “danno ambientale”, rivelando che lo scorso anno sono stati segnalati 42 casi di “invasioni per il possesso e lo sfruttamento illegale delle risorse naturali”, un numero in aumento rispetto al 2010. Il Cimi critica anche “la lentezza del governo federale nel demarcare e consegnare le terre agli indigeni”, affermando che questo atteggiamento “espone ulteriormente i territori al degrado ambientale”. “Nel 2011 solo tre terreni sono stati consegnati dalla Presidente Dilma Rousseff, il peggior risultato nel primo anno di governo dal tempo di Jose Sarney". Mons. Erwin conclude sottolineando il significato della terra per le popolazioni indigene: “Per l'indigeno la terra è la sopravvivenza, per la società è solo merce". (R.P.)







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