Il cardinale Filoni esorta la comunità cristiana dell'Azerbaijan a diventare “Chiesa
in missione”
Pregare per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata; prendersi cura della
famiglia, cellula base della società e della Chiesa; promuovere un maggiore spirito
di apostolato non solo tra i sacerdoti e i religiosi, ma anche tra i laici, per far
diventare l’intera comunità “Chiesa in missione”: sono le indicazioni che il cardinale
Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, ha
lasciato alla comunità dell’Azerbaijan per la crescita ed il consolidamento della
Chiesa cattolica locale. Lo ha fatto durante la Celebrazione Eucaristica a Baku che
ha concluso la giornata di lunedì, dedicata agli incontri con le autorità civili e
religiose ed alla visita alle principali realtà cattoliche in Azerbaijan, dopo quella
caratterizzata dalle celebrazioni del decimo anniversario della visita del Beato Giovanni
Paolo II. Celebrando la Messa della festa di San Barnaba nella cappella dove dieci
anni fa si svolse a Baku l’incontro del Beato Giovanni Paolo II con le autorità religiose,
il cardinale ha sottolineato l’eredità spirituale dell’Apostolo: “la sua risolutezza,
la sua eccezionale generosità e la sua disponibilità per il servizio”. Richiamando
l’impegno del Santo per l’evangelizzazione, il Prefetto del Dicastero Missionario
ha detto ai presenti: “Capisco bene che il vostro lavoro qui non è mai facile. Vivendo
in un oceano di non cristiani, la cultura, la mentalità e le strade possono non sempre
essere secondo il nostro gradimento”. Tuttavia, di fronte alla difficoltà di trovare,
umanamente parlando, soddisfazioni e riconoscimenti, il cardinale Filoni ha esortato
ad essere “fonte di incoraggiamento per gli altri attraverso un contagioso senso di
gioia, l’ottimismo, un carattere accogliente, e soprattutto attraverso una vita esemplare
come sacerdoti o religiosi, come persone consacrate o semplici laici, come cristiani
giovani o adulti”. Giovanni Paolo II venne in Azerbaijan mosso “dal suo profondo apprezzamento
e dall’alta stima per il popolo e la cultura dell’Azerbaijan”, con il desiderio di
“aprire la porta della comprensione reciproca e della cooperazione tra Azerbaijan
e Santa Sede” ha ricordato il cardinale Filoni nel suo saluto al vice ministro per
gli Affari esteri, Araz Asimov. Gli avvenimenti positivi di questi dieci anni indicano
l’importanza di quella “porta” che il Beato Giovanni Paolo II aprì, ha detto il porporato,
declinando i diversi significati della porta: amicizia reciproca, amicizia concreta,
amicizia salda, amicizia sincera, amicizia esemplare. L’apprezzamento per il clima
di tolleranza religiosa che si respira in Azerbaijan è stato poi espresso dal cardinale
Filoni rivolgendosi al Capo del dipartimento di stato per le opere delle Organizzazioni
religiose, Elshad Iskandarov. “Auspico che il vostro Paese continui a brillare come
esempio per la comunità mondiale delle nazioni, come un luogo dove persone di fede
e religione diverse vivono insieme in pace, costruendo mano nella mano una società
armoniosa e prospera, e quindi protagonista nel rendere migliore il mondo”. Ieri il
cardinale Filoni ha visitato la comunità delle Missionarie della Carità, il Centro
educativo salesiano Meryam e la prima casa dei Salesiani. (R.P.)