Mali: colloqui tra tuareg e mediatori, ma la situazione resta incerta
Mentre resta alta la tensione nei territori nord del Mali, occupati dagli islamici
di Ansar Al Din, tre rappresentanti del Movimento nazionale per la liberazione dell’Azawad
hanno avuto un incontro con Blaise Compaorè e con Djibril Bassolé, rispettivamente
presidente e ministro degli esteri del Burkina Faso, mediatori per la crisi in atto.
Nulla si sa sull’esito dei colloqui, mentre nel frattempo cresce la corrente politico-diplomatica
a favore dell’intervento militare nel Nord, sostenuto da esponenti politici maliani,
da membri del governo di transizione di Bamako e da numerosi cittadini. I capi di
Stato guineano, Alpha Condé, e nigerino, Mahamadou Issoufou, nel fine settimana hanno
concordato che “se l’ideale sarebbe trovare una soluzione negoziata, nel caso contrario
bisogna tenersi pronti all’intervento militare per cacciare le forze islamiche dal
Nord”. Padre Thimotée Diallo, parroco della cattedrale di Bamako, ha riferito all’agenzia
Misna che tra la gente “cresce l’impazienza di vedere risolta la situazione del Nord:
la maggior parte dei maliani si aspetta dal governo di transizione e dai militari
di porre fine alle liti per il potere e di accelerare i preparativi di un intervento
armato, presentato da alcuni giorni come imminente”. Il portavoce del governo di transizione,
Hamadoun Touré, infatti, ha annunciato la nascita di una nuova entità che dovrebbe
assorbire anche la giunta militare, con l’obiettivo di formare “un gruppo consultativo
che potrebbe aiutare l’esecutivo a portare avanti con successo la sua missione” di
risoluzione della situazione. (A.C.)