Costa d'Avorio: civili in fuga dal sud-ovest dopo l’uccisione di 7 Caschi Blu
La popolazione è in fuga dai villaggi del sud-ovest della Costa d’Avorio dopo l’agguato
dell’8 giugno che è costato la vita a 7 “Caschi Blu”, originari del Niger, della Forza
Onu in Costa d’Avorio (Onuci). Nell’assalto, compiuto nei pressi della cittadina di
Tai, sono stati uccisi anche 8 civili ed un militare dell’esercito ivoriano. “Sui
giornali locali si parla apertamente delle azioni di mercenari liberiani reclutati
da persone appartenenti all’entourage dell’ex Presidente Gbagbo” dicono all’agenzia
Fides fonti della Chiesa locale. “L’ovest ivoriano fin da tempi della guerra civile
(che è durata a fasi alterne dal 2002 al 2011) vive una profonda instabilità, per
la presenza di gruppi armati reclutati a cavallo del confine tra Liberia e Costa d’Avorio”.
Secondo alcune fonti, le milizie liberiano-ivoriane inquadrano nelle loro file anche
diversi bambini-soldato. Nell’aprile 2011 Gbagbo è stato deposto e arrestato dalle
truppe Onu (appoggiate da quelle francesi) dopo un lungo contenzioso con l’attuale
Presidente Ouattara sui risultati delle elezioni presidenziali. Il quotidiano britannico
“The Guardian” riporta l’opinione di alcuni ufficiali ivoriani secondo i quali i fondi
per reclutare ed armare le milizie che agiscono nell’ovest del Paese proverrebbero
dal Ghana, dove si sono rifugiati diversi membri del regime di Gbagbo. “È difficile
verificare queste informazioni. Ricordo che al tempo dello scontro tra l’attuale Presidente
Ouattara e Gbagbo, qualcuno affermava che il Ghana appoggiava quest’ultimo per destabilizzare
la Costa d’Avorio, in modo da attrarre investimenti stranieri nell’industria petrolifera
ghaniana e non in quella ivoriana, Ma sono solo voci, che finora non hanno trovato
conferma” concludono le fonti di Fides. (R.P.)