Pellegrinaggio Macerata-Loreto. Il cardinale Piacenza: la nostra meta è l'incontro
con Gesù
Il pellegrinaggio come metafora della vita, anche se non dobbiamo dimenticare che
“è il Signore a venirci incontro”. Con queste parole, il cardinale Mauro Piacenza,
prefetto della Congregazione per il Clero, si è rivolto ai fedeli, riuniti sabato
sera nello stadio di Macerata per la Messa della vigilia della solennità del "Corpus
Domini". “Egli ci ha convocati qui questa sera – ha detto nell’omelia – è presente
nel Suo Corpo e nel Suo Sangue, ci accompagna nel cammino, ci precede, ci segue ed
è sempre con noi”, soprattutto nei momenti di buio e difficoltà, in cui potremmo pensare
che Lui abbia rivolto altrove il Suo sguardo. La celebrazione ha aperto la 34.ma edizione
del pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto e ha preceduto la partenza alla volta della
città lauretana dove i pellegrini sono giunti questa mattina per la consacrazione
solenne alla Madonna. “Il cammino ha senso solo se si ha una meta – ha aggiunto il
porporato – e noi sappiamo che questa meta è Gesù Cristo e che camminando, a ogni
passo, l’annuncio di Salvezza da Lui portato diviene più reale”. Il cardinale Piacenza
ha poi insistito sulla doppia dimensione del pellegrinaggio: quella personale, ma
anche quella corale, “perché la fatica è meno grave se si condivide la strada con
i fratelli” e ha ricordato il tema scelto per quest’anno: “Cristo è qualcosa che sta
accadendo ora”. “Gesù è un fatto nella storia dell’umanità, anzi, è il fatto più sconvolgente
– ha sottolineato – ed è presente, accade ora. E solo il Cristo presente, celebrato
e adorato nell’Eucaristia è ragione sufficiente per vivere e sperare, per ringraziare
e continuare a camminare insieme”. (R.B.)