Congresso eucaristico di Dublino. L’inviato del Papa, cardinale Ouellet: occasione
di rinnovamento per la Chiesa
Aperto ieri a Dublino, con una solenne cerimonia seguita dalla Messa nello stadio
della città, il “Royal Dublin Society Arena”, il 50.mo Congresso eucaristico internazionale.
A presiedere il rito, l’Inviato speciale del Papa il cardinale Marc Ouellet che nel
suo auspicio per l’occasione, aveva chiesto che la Chiesa in Irlanda fosse veramente
rafforzata nella sua identità di comunione di Dio tra la gente. Ma quale l'atmosfera
che ha accompagnato l'apertura del Congresso? Gabriella Ceraso lo ha chiesto
alla nostra inviata in Irlanda Emer McCarthy
Sull'importanza
di questo evento ecclesiale si sofferma nell'intervista della nostra inviata in Irlanda,
Emer McCarthy,l o stesso cardinale Ouellet:
R. – I think
this is the first hope of a Eucharistic Congress to strengthen the bond … Penso
che questa sia la prima intenzione di un Congresso eucaristico: fortificare il legame
di fede e d’amore all’interno della Chiesa. Considerando quanto siano stati difficili
gli ultimi dieci anni per quanto riguarda la tragedia degli abusi sessuali e la crisi
economica che colpisce la società, c’è un reale bisogno di riconciliazione, di perdono
e di nuovo dialogo tra tutte le persone in Irlanda, tra i vescovi e i laici, tra sacerdoti
e religiosi. Si sente il bisogno di un nuovo dialogo. Dobbiamo voltare pagina dopo
questi tempi difficili, senza dimenticarli: piuttosto, tenendoli bene a mente affinché
non siano ripetuti, e chiedere a Dio che nella sua amorevole misericordia ci rinnovi.
La maggior parte dei partecipanti verranno dall’Irlanda stessa, e questo è normale,
ma ci saranno anche molte persone che vengono da tutto il mondo. Un Congresso eucaristico
significa che è la Chiesa universale che si riunisce in una Chiesa locale per rivolgersi
a Dio e chiederGli ogni genere di benedizione di cui abbiamo bisogno per il cammino
della Chiesa. Io sono convinto che questo potrà essere un momento straordinario per
la Chiesa in Irlanda e il punto di partenza per un nuovo cammino che sarà poi seguito
da altre iniziative nel solco di questo dono di Dio.
D. – Quattro anni fa,
quando era ancora arcivescovo di Québec, lei ospitò il 49.mo Congresso eucaristico
internazionale e lo descrisse allora come una “svolta” nella vita ecclesiale del suo
Paese. Per quale motivo?
R. – Our Church in Québec has been going through secularisation
… La nostra Chiesa del Québec ha sperimentato decenni di secolarizzazione e aveva
bisogno di una sorta di grazia e di rinnovamento; il Congresso eucaristico ha portato,
in effetti, maggiore unità nella Chiesa locale, maggiore collaborazione tra vescovi
e sacerdoti, tra religiosi e laici; ha contribuito anche a promuovere i carismi ed
a rafforzare il legame con la Chiesa universale. In concreto, ne è risultata la creazione
di due seminari e anche di un seminario maggiore, che sono venuti ad aggiungersi al
seminario diocesano. Questo nuovo seminario, che si chiama Redemptoris Mater,
è quello dal quale usciranno sacerdoti per altre diocesi del Canada o di altri Paesi.
Questo è stato un frutto del Congresso eucaristico ed è per questo che io penso che
sia stato un punto di svolta. Avevamo pensato che la fede cattolica ed il suo messaggio
centrale fossero in qualche modo superati, invece si è dimostrato che è ancora viva
e promette bene per il futuro.
D. – In molti Paesi, però, la partecipazione
alla Messa diminuisce e non sembra che i Congressi eucaristici riescano ad attirare
la stessa attenzione delle Gmg o degli Incontri delle famiglie…
R. – I think
we need to look at these global manifestations together as one … Credo che dovremmo
guardare a queste manifestazioni nel loro insieme, come una che completa l’altra.
Il Congresso eucaristico è una testimonianza profetica della Chiesa da ormai oltre
un secolo ed ha acquisito nuove caratteristiche con il Concilio Vaticano II, attraverso
il quale abbiamo rafforzato non soltanto l’Adorazione del Santissimo Sacramento ma
anche il vincolo tra la celebrazione eucaristica e la Chiesa in quanto comunione,
come fraternità. Questo fa parte della nuova evoluzione del Congresso eucaristico
a partire dal Concilio Vaticano II; è molto positivo e sempre comprende la testimonianza
dell’Adorazione, perché l’Eucaristia è la reale presenza di Cristo tra di noi che
è nutrimento per la Chiesa e che rafforza il suo corpo tramite il pane della vita.
Questi eventi dobbiamo considerarli insieme: il Congresso eucaristico è il mistero
interiore della Chiesa, è il mistero spirituale della Chiesa. Gli incontri della gioventù
(le Gmg) e gli incontri delle famiglie sono piuttosto una testimonianza degli specifici
obiettivi dell’evangelizzazione. Noi dobbiamo trasmettere la fede alle nuove generazioni,
quindi la Chiesa affida questo messaggio al mondo intero, convocando i giovani affinché
si nutrano dell’Eucaristia e sperimentino anche il Sacramento della Riconciliazione.
La stessa cosa vale per gli Incontri delle famiglie: c’è un grandissimo bisogno di
rinnovare i rapporti, nella vita delle famiglie ci sono tante fratture, divisioni,
cuori spezzati … La Chiesa convoca le famiglie affinché rendano testimonianza al mondo
di speranza, perché il mondo non dimentichi che questa è la cellula della società
e la prima cellula della Chiesa. Questa è la realtà di fondo della comunione nella
vita dell’uomo e nella vita della Chiesa. Insieme, questi tre eventi portano quindi
il medesimo messaggio: riceviamo nutrimento dalla presenza del Signore risorto nell’Eucaristia,
che chiama i giovani a seguirlo e le famiglie ad essere, in quanto Chiesa domestica,
reale santuario della vita divina nel mondo.