Svizzera: Plenaria dei vescovi su Battesimo delle Chiese e cristiani perseguitati
La proposta di una nuova dichiarazione comune delle Chiese cristiane elvetiche per
il mutuo riconoscimento del battesimo; l’indurimento della legge sull’asilo in Svizzera;
la situazione dei cristiani perseguitati nel mondo e la revisione delle direttive
sugli abusi sessuali in seno alla Chiesa. Questi i temi principali che hanno caratterizzato
la 296ª assemblea plenaria dei vescovi del Paese riunita dal 4 al 6 giugno nell’abbazia
di Einsiedeln. La sessione ha esaminato la proposta della Comunità di lavoro delle
Chiese cristiane in Svizzera (Ctec) di estendere l’attuale riconoscimento reciproco
del battesimo, stipulato nel 1973, a tutte le Chiese membro dell’organismo. I vescovi
sono orientati a stare in linea con l’esortazione della Charta Oecumenica europea
sottoscritta da tutte le Chiese elvetiche nel 2005. Un primo via libera era stato
già espresso nel rapporto sul Sacramento del battesimo della Commissione di dialogo
tra protestanti e cattolici-romani della Svizzera (Cdpc), approvata dalla Conferenza
episcopale lo scorso mese di marzo. I presuli hanno indirizzato alla Ctec una lettera
in cui spiegano le condizioni richieste dalla Chiesa cattolica per l’estensione di
tale riconoscimento. Altro punto all’esame dell’Assemblea è stata la riforma della
legge sul diritto di asilo. I vescovi, hanno voluto ricordare in proposito che la
solidarietà, la giustizia, l’attenzione verso i deboli e il rispetto della dignità
di ciascuno costituiscono valori fondamentali per il Paese. Questo atteggiamento –
hanno sottolineato - corrisponde alla visione cristiana dell’uomo alla quale ha fatto
riferimento Benedetto XVI durante la sua recente visita pastorale ad Arezzo: “Essere
solidali con i poveri – aveva detto il Papa - è riconoscere il progetto di Dio Creatore,
che ha fatto di tutti una sola famiglia”. Durante i lavori i vescovi elvetici hanno
discusso anche della situazione dei cristiani perseguitati nel mondo. Una situazione
– hanno ammesso – che sembra peggiorare, anziché migliorare. A preoccupare i presuli
sono in particolare gli ultimi drammatici sviluppi in Siria. Di qui l’invito a pregare
per i cristiani oppressi e ad offrire loro tutto l’aiuto possibile. Tra gli altri
punti affrontati dalla sessione, infine, la revisione delle “Direttive dei vescovi
sugli abusi sessuali in seno alla Chiesa”, alla luce dell’esperienza maturata in
questi anni in Svizzera e soprattutto delle nuove norme di diritto canonico varate
nel 2010, che prevedono, tra l’altro, il raddoppio dei tempi di prescrizione riguardanti
i delitti di pedofilia. Il nuovo testo sarà sottoposto prossimamente all’Unione dei
superiori maggiori della Svizzera. (A cura di Lisa Zengarini)