Sudan: conclusa senza un accordo la prima fase dei colloqui tra Juba e Khartoum
Si è concluso senza un accordo sulla creazione di una zona smilitarizzata lungo la
frontiera comune, il primo turno dei colloqui di pace tra Sudan e Sud Sudan in corso
in questi giorni ad Addis Abeba. Le delegazioni dei due Paesi hanno lasciato la capitale
etiopica dove dovranno rincontrarsi tra due settimane. Nel frattempo, il mediatore
africano Thabo Mbeki si recherà a New York per informare il Consiglio di Sicurezza
Onu sui dettagli del negoziato. L’iniziale ottimismo dei mediatori sull’incontro,
che sembrava potesse sbloccare l’attuale situazione di stallo, è stato demolito dalle
controversie sorte attorno alle mappe da utilizzare per tracciare un confine su cui
delineare la ‘zona cuscinetto’. La proposta di una cartina geografica abbozzata dai
responsabili dell’Unione Africana lungo i confini del 1956 ma che lasciava indefinita
l’attribuzione di alcune aree contese, è stata rifiutata dalla delegazione di Juba.
I rappresentanti di Khartoum accusano il Sud Sudan di avanzare nuove rivendicazioni
territoriali, la più importante delle quali riguarderebbe il giacimento petrolifero
Heglig. Il sito è considerato di vitale importanza per l’economia del Sudan, sprofondata
in una crisi senza precedenti dopo la separazione delle regioni meridionali ricche
di idrocarburi. L’esercito del Sud Sudan aveva temporaneamente occupato Heglig durante
il recente conflitto di frontiera. (R.P.)