"Davanti
a eventi così straordinari, soprattutto in un momento come questo, così difficile,
in cui siamo tutti un pochino delusi, è un privilegio assitere a un amore così forte
nei confronti del Papa e della famiglia". Ron, tra gli artisti che alla Festa delle
testimonianze di MilanoFamily2012 hanno offerto un omaggio musicale
a Benedetto XVI, parla ai nostri microfoni della sua famiglia di origine. "La mia
famiglia è veramente pane per il Signore. Ringrazio Lui perché per me è una sicurezza
strepitosa. I miei fratelli lavorano con me, la nostra mamma è il nostro punto
di riferimento. Insomma, io quando torno a casa ho una famiglia, e purtroppo non lo
possono dire tutti". Sul rapporto musica e fede Ron racconta: "Più vado avanti
più la musica diventa una occasione per liberare la mia anima. Non c’è di meglio,
solo la preghiera. Da un po’ di tempo faccio davvero ciò che mi piace fare e questa
cosa mi da la sensazione di essere più vicino a Dio". A distanza di tre mesi dalla
scomparsa di Lucio Dalla, Ron esprime la grande mancanza che prova ma dice: "Credo
che lì, quando l'ho raggiunto a Losanna per fargli visita, sia intervenuto Dio. Dopo
due giorni dalla sua morte il mio cuore era sereno. Ci si sentiva a volte anche ogni
due mesi, ma sapere che c’era era per me una grande sicurezza. Era un maestro che
mi ha insegnato tanto e a cui potevi ancora fare domande. Lucio ha lasciato uno stile
di vita - racconta - un modo di guardare il mondo, con stupore, come un bambino.
Si avvicinava a tutti, fisicamente era divertente. Mi chiedevo anche come facesse
ad essere così divertente. Mi ricordo che una volta si tagliò la barba, ma tutti lo
riconoscevano lo stesso. Ha amato la vita e il suo lavoro con leggerezza. Non ha
mai fatto pesare niente a nessuno. Non l’ho mai sentito parlare in modo malizioso
di nessuno. Era imprevedibile. Come imprevedibile è stata la sua partenza". Per
i giovani di oggi il cantautore spiega di provare "molta forza. Sono molto diversi
da quando ero io giovane. Hanno più disponibilità, più voglia di ascoltarti in un
mondo in cui è difficle farsi ascoltare. Urlano tutti. Questi giovani hanno voglia
di capire. E’ tantissimo. C’è tanta confusione nel mondo, e solamente i piccoli possono
riuscire a dipanare, in qualche modo a sciogliere questa nuvola ferruginosa, con la
voglia di capire gli altri oltre che se stessi, con semplicità". (di Antonella
Palermo)