2012-06-08 17:29:35

Ron, fede e musica dal palco di Bresso (MI)


RealAudioMP3 "Davanti a eventi così straordinari, soprattutto in un momento come questo, così difficile, in cui siamo tutti un pochino delusi, è un privilegio assitere a un amore così forte nei confronti del Papa e della famiglia". Ron, tra gli artisti che alla Festa delle testimonianze di MilanoFamily2012 hanno offerto un omaggio musicale a Benedetto XVI, parla ai nostri microfoni della sua famiglia di origine. "La mia famiglia è veramente pane per il Signore. Ringrazio Lui perché per me è una sicurezza strepitosa. I miei fratelli lavorano con me, la nostra mamma è il nostro punto di riferimento. Insomma, io quando torno a casa ho una famiglia, e purtroppo non lo possono dire tutti". Sul rapporto musica e fede Ron racconta: "Più vado avanti più la musica diventa una occasione per liberare la mia anima. Non c’è di meglio, solo la preghiera. Da un po’ di tempo faccio davvero ciò che mi piace fare e questa cosa mi da la sensazione di essere più vicino a Dio". A distanza di tre mesi dalla scomparsa di Lucio Dalla, Ron esprime la grande mancanza che prova ma dice: "Credo che lì, quando l'ho raggiunto a Losanna per fargli visita, sia intervenuto Dio. Dopo due giorni dalla sua morte il mio cuore era sereno. Ci si sentiva a volte anche ogni due mesi, ma sapere che c’era era per me una grande sicurezza. Era un maestro che mi ha insegnato tanto e a cui potevi ancora fare domande. Lucio ha lasciato uno stile di vita - racconta - un modo di guardare il mondo, con stupore, come un bambino. Si avvicinava a tutti, fisicamente era divertente. Mi chiedevo anche come facesse ad essere così divertente. Mi ricordo che una volta si tagliò la barba, ma tutti lo riconoscevano lo stesso. Ha amato la vita e il suo lavoro con leggerezza. Non ha mai fatto pesare niente a nessuno. Non l’ho mai sentito parlare in modo malizioso di nessuno. Era imprevedibile. Come imprevedibile è stata la sua partenza". Per i giovani di oggi il cantautore spiega di provare "molta forza. Sono molto diversi da quando ero io giovane. Hanno più disponibilità, più voglia di ascoltarti in un mondo in cui è difficle farsi ascoltare. Urlano tutti. Questi giovani hanno voglia di capire. E’ tantissimo. C’è tanta confusione nel mondo, e solamente i piccoli possono riuscire a dipanare, in qualche modo a sciogliere questa nuvola ferruginosa, con la voglia di capire gli altri oltre che se stessi, con semplicità". (di Antonella Palermo)








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