Guatemala: in migliaia per l'estremo saluto al cardinale della pace, Quezada Toruño
“Chiediamo al cardinale Quezada che ci guidi nel nostro cammino, poiché ci ha fatto
un lascito”: così si è espresso mons. Oscar Vian Morales, arcivescovo di Guatemala,
presiedendo le esequie del cardinale Rodolfo Quezada Toruño nella cattedrale metropolitana
di Città del Guatemala gremita di fedeli. A migliaia si sono voluti riunire per l’estremo
saluto al porporato scomparso lunedì a 80 anni, spargendo petali di fiori e coriandoli
di vari colori al passaggio del feretro, poi inumato in una cripta della cattedrale.
Presente - riferisce l'agenzia Misna - anche il presidente Otto Pérez che ha ricordato
il ruolo di spicco ricoperto dal cardinale nei negoziati di pace che nel 1996 misero
fine a 36 anni di guerra civile. “Credo che in gran parte dobbiamo a lui la fine del
conflitto armato. Fece un grande sforzo per far sì che le trattative si facessero
con le parole e non con le armi” ha detto Pérez, generale a riposo dell’esercito.
Presidente della Conferenza episcopale tra il 1988 e il 1992, insieme a mons. Juan
José Gerardi Conedera, vescovo ausiliare di Guatemala – brutalmente assassinato il
26 aprile 1998 da due militari – fu il conciliatore ufficiale tra il governo e la
guerriglia della Unidad Nacional Revolucionaria. Rinunciando al suo incarico di arcivescovo
metropolitano il 2 ottobre 2010, il porporato scrisse una lettera di congedo in cui
ricordò l’importanza di battersi per la tutela dei diritti umani di “migliaia di persone
che vivono stipate in baracche e degli indigeni di tutte le etnie che vivono nelle
città cercando un futuro”. (R.P.)