Attesa a Dublino per il Congresso eucaristico internazionale, il Papa registra un
messaggio per l'evento
Benedetto XVI ha registrato ieri un messaggio per il Congresso Eucaristico Internazionale
di Dublino che prenderà il via domenica prossima. Il tema del grande evento ecclesiale
è “L’Eucaristia, comunione con Cristo e tra noi”, tratto dalla “Lumen gentium”. Il
servizio da Dublino di Enzo Farinella:
“La principale
ispirazione del Concilio Vaticano II è stata l’ecclesiologia di comunione”, lo ha
affermato, ieri pomeriggio, il cardinale Marc Ouellet, parlando al Simposio Teologico
Internazionale, in svolgimento presso l’Università di Maynooth, in preparazione al
Congresso Eucaristico Internazionale della settimana prossima, ecclesiologia, ancora
in via di sviluppo e di approfondimenti teologici. Questa ecclesiologia, ha aggiunto
il porporato, ha dato tanti frutti nei settori della collegialità episcopale, dell’apostolato
dei laici, dei movimenti carismatici ed ecclesiali, dell’ecumenismo e del dialogo
con il mondo moderno. Essa ha rivitalizzato la Chiesa dal di dentro e moltiplicato
le sue aperture ecumeniche e missionarie all’esterno, impegnandola maggiormente nelle
problematiche della pace e della giustizia nel mondo, nella solidarietà su scala globale
e nella promozione del dialogo interreligioso. L’ecclesiologia della comunione si
impone sempre più come la realizzazione concreta della Chiesa, come forza di attrazione
e di evangelizzazione, quale Sacramento di salvezza, basato precisamente sul Battesimo
e l’Eucaristia. Essa promuove atteggiamenti spirituali e pratici che ci permettono
di vivere più profondamente ed intensamente la dipendenza della Chiesa dall’Eucaristia,
e si fa anche Chiesa domestica, basata sulla famiglia, diventando la prima cellula
vitale della società. In un tempo in cui stiamo assistendo a una crisi antropologica
senza precedenti, caratterizzata dalla perdita di un senso del matrimonio e della
famiglia, la Chiesa può e deve contare sulla risorsa della famiglia, fondata sul Sacramento
del matrimonio, per far fronte alle sfide delle società secolarizzate, ha detto il
cardinale Oullet. Quale Sacramento o “segno” e strumento di unione tra Dio e l’intera
umanità, l’ecclesiogia della comunione è la portatrice di una realtà divina misteriosa
che nessuna imagine o analogia può esprimere adeguatamente, e sul piano esistenziale,
il cardinale Oullet ha affermato il futuro della missione della Chiesa passa attraverso
la sua testimonianza di unità e il suo dialogo con tutta l’umanità. Oggi il cardinale
Kurt Koch presenterà una visione ecumenica della relazione tra Eucaristia e comunione
ecclesiale.
Sul significato che questo Congresso eucaristico ha per la Chiesa
e la società irlandese, Fabio Colagrande ha intervistato mons. John Kennedy,
officiale della Congregazione per la Dottrina della Fede, originario della diocesi
di Dublino:
R. – Da circa
20 anni abbiamo sperimentato delle difficoltà, nella Chiesa, a causa degli scandali
per gli abusi su minori da parte di certi sacerdoti. Questi gesti, ad opera di alcuni
sacerdoti, hanno procurato così tanti danni alla Chiesa che la gente, adesso, si chiede
se la Chiesa ha ancora qualcosa da offrire loro, come nel passato. Un’altra domanda
riguarda anche la celebrazione o meno del Congresso eucaristico. Ma come nel passato,
così in questo momento il Santo Padre, dandoci la possibilità di celebrare i 50 anni
del Concilio Vaticano II, 50 anni di “Lumen Gentium”, ed anche i 50 anni del Congresso
eucaristico, ci offre l’opportunità di avere la riconciliazione, la pace, e di guardare
nuovamente, nell’ambito della nuova evangelizzazione, al ruolo della Chiesa, all’aspetto
della fede!
D. – In questo senso, mons. Kenendy, assume un significato particolare
il tema che i vescovi irlandesi hanno scelto ed hanno poi proposto al Comitato Vaticano
che l’ha approvato per questo 50.mo Congresso di Dublino: “L’Eucaristia, comunione
con Cristo e tra noi”, che deriva proprio da un testo del Concilio Vaticano II, la
“Lumen Gentium”…
R. – Esattamente. E’ anche interessante vedere come, il primo
giorno, il tema sia la comunione nel Battesimo, un giorno ecumenico in cui tante persone
non cattoliche ma battezzate possono partecipare ad una liturgia della Parola e del
Battesimo, ricordare quanto abbiamo in comune. E’ importante porre l’accento sulle
cose che abbiamo in comune.
D. – Questo è davvero un momento in cui l’Irlanda
ha bisogno di riconciliazione, di questa spinta verso la comunione…
R. – C’è
una grande fame per la fede, per conoscere Cristo e per celebrare i Sacramenti. Anche
nei momenti di difficoltà, la fede rimane. Forse è un po’ sepolta sotto i vari livelli
di modernismo e di ricchezze. Noi abbiamo sperimentato proprio questo, in Irlanda:
siamo diventati ricchissimi, in un arco di 10, 15 anni, e poi con la crisi economica
siamo nuovamente diventati poveri. Ma la cosa che non passa mai è la fede.