Repubblica Ceca: prosegue l’iter parlamentare della legge sulla restituzione dei beni
alle Chiese
E’ passata in seconda lettura alla Camera dei deputati del Parlamento della Repubblica
Ceca la proposta di legge sulla restituzione dei beni alle Chiese. Ne dà notizia il
sito web della Conferenza episcopale ceca. Dopo la terza lettura e l’eventuale approvazione
del Senato, si concluderebbe il travagliato cammino della restituzione del patrimonio
confiscato durante il periodo comunista alla Chiesa cattolica ed alle altre Chiese
riconosciute dallo Stato. La proposta di legge in esame al parlamento, oltre alla
restituzione di immobili del valore totale di 75 miliardi di corone ceche (circa 3
miliardi di euro), prevede anche una compensazione economica di 59 miliardi di corone
(oltre 2 miliardi di euro) ed un contributo agli stipendi dei sacerdoti per i prossimi
17 anni con la somma di circa 1 miliardo e mezzo di corone ceche annue (circa 58 milioni
di euro). Cifra destinata a diminuire nel corso degli anni. La discussione parlamentare
da anni viene accompagnata da un acceso dibattito pubblico e mediatico, spesse volte
ideologizzato, soprattutto dai membri del partito post-comunista. La Conferenza episcopale
ceca ha dovuto istituire sul proprio sito web un’apposita rubrica per smentire le
errate notizie diffuse dai mezzi di comunicazione, intitolata intenzionalmente: “Miti
e realtà mediatiche sulla restituzione del patrimonio ecclesiale”. Il settimanale
“Týden”, ad esempio, nell’articolo pubblicato il 4 aprile scorso con il titolo “La
crociata cattolica verso il patrimonio”, afferma che alla Chiesa dovrebbe essere riconsegnato
il 69 per cento del patrimonio boschivo. Si tratta, tuttavia, di un dato infondato,
poiché tutt'al più, la Chiesa potrà riacquisire la proprietà del 7 per cento del patrimonio
forestale sottrattole. (J.G.-T.C.)