2012-06-07 15:23:49

Congo. I vescovi: violenza e caos nel Kivu


Temono lo spettro di una guerra dalle motivazioni sconosciute i vescovi della provincia di Bukavu, nella Repubblica Democratica del Congo, che, in un messaggio alle autorità politiche, esprimono le loro preoccupazioni di fronte ai conflitti armati strutturati osservati nel nord e nel sud Kivu. Riuniti in assemblea ordinaria dal 28 maggio al 2 giugno, i presuli hanno discusso dell’attuale realtà del Paese, rilevando “una intensificazione senza precedenti del banditismo armato” e massicci spostamenti della popolazione. Nel messaggio, intitolato “A quando la pace nell’est della Repubblica Democratica del Congo?”, i vescovi allertano le autorità nazionali ed internazionali su una serie di fatti preoccupanti come la ripresa delle violenze di gruppi armati nel nord Kivu, il verificarsi di massacri e incendi, il risveglio del movimento Maï-Maï, l’ammutinamento di soldati ad Uvira, gli scontri di Bunyakiri. Tutto ciò, si legge nel messaggio, “pone serie questioni di governance locale, nazionale, regionale e internazionale”, poiché nelle nuove ostilità c’è da riscontrare la volontà di sfuggire alla giustizia per delitti individuali, di evitare l’integrazione nelle forze armate, di mantenere lo “statu quo” favorevole alle violenze. I vescovi osservano poi che alcune aree del Paese sono “abbandonate alla mercé di gruppi di interesse, a detrimento delle popolazioni locali, che tra l’altro hanno già sofferto troppo la carenza dello stato, o quanto meno, la sua debolezza”, mentre sulla questione dei rifugiati ruandesi chiedono che venga chiarito lo statuto amministrativo “di questo gruppo umano” e che “lo Stato congolese si assuma le proprie responsabilità ... ed esiga una soluzione” con il coinvolgimento della comunità internazionale. Allo stato i vescovi chiedono di debellare qualunque gruppo armato, al fine di proteggere tutta la nazione e tutti cittadini, “e non gruppi particolari”; di offrire credibilità, garantendo sicurezza ed equità ed evitando il ricorso a forme di giustizia personale; di riformare le amministrazioni, responsabilizzandole dei loro atti civili o penali lesivi degli interessi dello stato stesso. “Occorre operare per la conversione delle mentalità … al senso del bene comune” allo scopo di debellare la corruzione, prosegue il messaggio che esorta infine ad offrire fiducia al nuovo governo. L’auspicio dei vescovi della provincia di Bukavu è che quest’ultimo ascolti la popolazione e dia vita a riforme nell’ambito della sicurezza, della politica estera e dello sviluppo sostenibile. Un ulteriore auspicio viene formulato con riguardo all’Organizzazione delle Nazioni Unite, perché appoggi le riforme nella Repubblica Democratica del Congo, mentre la classe politica viene richiamata all’unità e all’integrità e a restare vigile dinanzi alle forze centrifughe che minano la pace del Paese. (A cura di Tiziana Campisi)







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