Consiglio d’Europa ai governi: difendete la libertà di stampa e proteggete i giornalisti
Gli attacchi ai giornalisti “sono inaccettabili e non rimarranno impuniti”. A ribadirlo
è stato ieri il commissario dei Diritti umani del Consiglio d'Europa, Nils Muiznieks,
chiedendo a tutti i governi degli Stati membri di tutelare la stampa. ''Fare il giornalista
– ha denunciato il giurista lettone - è diventato pericoloso anche in Europa. Dall'inizio
dell'anno sono in molti – ha rivelato - ad aver subito aggressioni fisiche in Italia,
Francia, Grecia e Germania, oltre che in Russia, Lettonia, Moldova, Montenegro, Romania
e Azerbaijan”. Da qui il monito di Muiznieks ai rispettivi governi di “preoccuparsi
più seriamente di tanta violenza che minaccia le radici” delle democrazie “perché,
in realtà, - ha detto – si tratta di una forma di censura camuffata.'' Gli attacchi
e le minacce rivolte ai giornalisti mirano infatti a ''chiudere loro la bocca e a
convincerli a non andare avanti nel loro lavoro''. Ed anche un governo “può essere
coinvolto nella censura - ha biasimato Muiznieks - se non fa abbastanza per combattere
la violenza contro i giornalisti, anche perché l'impunità incoraggia l'emulazione''.
“I governi anche in seguito a una sentenza della Corte di Strasburgo - ha proseguito
Muiznieks - hanno l'obbligo di creare un ambiente favorevole affinché i giornalisti
possano esprimere senza timori le proprie opinioni e devono agire con prontezza per
assicurare protezione ai giornalisti che abbiano subito minacce, adoperandosi perché
le inchieste siano trasparenti e conducano rapidamente alla punizione dei responsabili.
Le autorità dovrebbero inoltre sollecitare una collaborazione tra la polizia e gli
organi d’informazione e considerare le aggressioni a giornalisti non solo come un
atto di violenza, ma come un vero e proprio attentato alle libertà e ai diritti fondamentali
dell'Uomo”. Nel ricordare che la libertà dei media è il ''sangue vitale della democrazia
e un prerequisito essenziale per l'espressione di altre libertà'', il commissario
ha concluso ricordando che in questo 2012 “nei 47 Stati membri del Consiglio d'Europa
non ci sono stati giornalisti assassinati'' augurandosi che l'anno possa concludersi
così, a differenza del 2011. (A cura di Roberta Gisotti)