Psicologia e vita consacrata in un libro presentato dal cardinale Rodriguez Maradiaga
Il contributo della psicologia nella vocazione dei religiosi è il tema del volume
“Psicologia e maturità nella vita consacrata” di don Eugenio Fizzotti. L’autore, docente
di psicologia della religione presso vari atenei, è stato l’unico allievo italiano
dello psicologo austriaco Victor Frankl, fondatore della “terza scuola viennese di
psicoterapia”. Il volume, edito dalla Lev e presentato lunedì scorso nella sede della
nostra emittente, è arricchito da una prefazione del cardinale Oscar Andrés Rodrìguez
Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa e presidente di Caritas Internationalis. Il
servizio di Michele Raviart:
“La vita non
è qualcosa, ma è semplicemente l’occasione per qualcosa”. Con queste parole dello
psicologo austriaco Victor Frankl, il cardinale Oscar Andrés Rodrìguez Maradiaga,
spiega la grande opportunità che può offrire all’uomo la vita consacrata. Una vita
che consiste nel mettersi nei panni degli altri, nello scoprire i loro bisogni e soddisfarli
secondo le proprie possibilità, come ci spiega lo stesso cardinale Rodriguez Maradiaga:
“Le
persone consacrate sono disposte a vivere tutta la vita che è concessa loro non limitandosi
semplicemente a sommare gli anni ma a riempirli di senso e a ripercorrere la loro
completa traiettoria ringraziando sistematicamente Dio per il dono della vita e scoprendo
il senso profondo di ogni suo istante”.
Pertanto la psicologia, in quanto
scienza che indaga il comportamento umano, può fornire un contributo importante per
chiarire la portata dell’impegno di servire Dio e i fedeli scegliendo la vita religiosa.
Particolarmente adatta a questo fine è il metodo della “logoterapia”, che attraverso
una concezione costruttiva e positiva dell’uomo, mira a ricercare il significato profondo
della propria esistenza attraverso l’analisi, come illustra don Eugenio Fizzotti
nel suo libro. Un volume che non è solo un manuale rivolto a chi deve formare
i nuovi religiosi, come rivela lo stesso autore:
“Anche per chi già vive
la vita consacrata il libro dà la possibilità di fare una verifica personale di come
vive le relazioni, di come vive l’assunzione degli impegni e soprattutto qual è la
visione filosofica che ha alla base, che è appunto una visione fondata sulla responsabilità,
sugli impegni, sulla creatività, il che significa mettere in evidenza moltissimo le
proprie risorse interiori”.
E se la solidarietà deve essere il criterio
guida, qualificante ed identificativo della vita consacrata, una continua verifica
nella vita quotidiana delle motivazioni nelle attività pastorali, nella preghiera
e nella vita fraterna può tanto rafforzare la solidità delle vocazioni, quanto sostenere
i religiosi più anziani, che, con la crisi delle vocazioni temono di perdere il loro
carisma per le nuove generazioni. Ancora, il cardinale Rodriguez Maradiaga:
“La
vita consacrata non è una vita di tristezza, anzi siamo chiamati alla gioia piena.
Le motivazioni vocazionali sono importantissime, le motivazioni per realizzare poi
gli impegni presi, specifici, dei voti non sono soltanto poesia; la perseveranza è
anche uno sforzo creativo, personale, di fedeltà e anche la perseveranza ha bisogno
di motivazioni chiare, motivazioni luminose, che ci attraggono e ci danno quella gioia
di seguire il Signore”.