Intensificare l’azione missionaria nel campo della mobilità umana, è uno dei temi
su cui sta riflettendo la Chiesa del Perù in occasione delle celebrazioni della "Settimana
Nazionale del Migrante e della sua famiglia", in corso dal primo al 7 giugno. L’iniziativa,
coordinata e animata dalla Pastorale della Mobilità Umana della Commissione episcopale
per la Pastorale Sociale della Conferenza episcopale peruviana, prevede una serie
di eventi culturali e religiosi che si stanno tenendo nelle diverse diocesi, per offrire
spazi di riflessione sul tema dell'immigrazione. Tra queste l'agenzia Fides riferisce
della diocesi del Callao, dove le attività hanno avuto inizio domenica 3 giugno, con
una Eucaristia presieduta dal vescovo locale, mons. José Luis del Palacio, nella parrocchia
di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso. Alla Messa è seguito un festival culturale,
una fiera gastronomica e uno spettacolo di danze. Nell'arcidiocesi di Lima ieri è
stato presentato il libro "Dinamiche migratorie al confine tra Perù e Cile", nell'auditorium
della Conferenza episcopale peruviana. Domani, mercoledì 6 giugno avrà luogo un forum-conferenza
sul tema "Traffico di esseri umani: una sfida per lo sviluppo" presso la sede della
Comunità Andina delle Nazioni. La commissione episcopale per la Pastorale Sociale
ha pubblicato un messaggio rivolto a tutti i migranti e alle loro famiglie, in cui
si richiama il tema del Messaggio di Papa Benedetto XVI per la 98.ma Giornata Mondiale
del Migrante e del Rifugiato 2012, "Migrazione e Nuova Evangelizzazione". Nel testo
i vescovi affermano: "In un momento in cui la Chiesa si prepara alla prossima Assemblea
generale del Sinodo dei vescovi, in ottobre, sulla nuova evangelizzazione, il Santo
Padre ricorda nel suo messaggio che il momento attuale chiama la Chiesa a intraprendere
una nuova evangelizzazione anche nel vasto e complesso fenomeno della mobilità umana,
intensificando l’azione missionaria". "Nel nostro Paese – ricordano i vescovi - ci
sono oltre tre milioni di peruviani che hanno dovuto lasciare le loro case in cerca
di una vita migliore per le loro famiglie". "Allo stesso tempo - continua il messaggio
-, dobbiamo considerare alcuni elementi come una maggiore migrazione interna, il traffico
di persone e il traffico illegale di migranti, la situazione degli stranieri nelle
carceri, la cura pastorale nei porti. Sono tutte parti – sottolineano i presuli -
della realtà che ci sfida e dinanzi alla quale la Chiesa deve sentirsi Chiesa senza
frontiere, una Chiesa di famiglie, attenta al fenomeno della mobilità umana". Infine
i vescovi incoraggiano tutti i connazionali che si trovano fuori del Paese, “a conservare
la loro fede cattolica”, e chiedono la protezione del Signore dei Miracoli, patrono
dei migranti peruviani. (M.G.)