2012-06-04 15:30:59

Pakistan: a Karachi una libreria delle Figlie di San Paolo per sostenere i cristiani discriminati


A Saddar, una delle zone più affollate e caotiche di Karachi, in Pakistan, c’è una piccola libreria cristiana gestita dalle Figlie di San Paolo, con numerosi testi di religione, rosari, catechismi in urdu e in inglese, copie della Bibbia cattolica. “Vendere Bibbie, catechismi e soprattutto audiovisivi in un quartiere come questo è pericolosissimo”, spiega suor Daniela Baronchelli, 80 anni, fondatrice della prima comunità delle Paoline nel Paese asiatico. Come riferisce "Aiuto alla Chiesa che Soffre", che collabora con la piccola comunità, i talebani accusano le suore di possedere materiali proibiti dal Corano, tra cui filmati e immagini dei profeti, e fanno circolare biglietti minatori con scritto: “O chiudete o morirete”. “Ciò che ci dicono è tremendo, ma - prosegue la religiosa italiana - noi continuiamo con pace e amore la nostra missione. Siamo coscienti del rischio che corriamo, ma è un rischio che si estende a tutta la cristianità. Perché oggi, in Pakistan, possiamo parlare apertamente di persecuzione”. Nel 2005, la polizia ha effettuato un raid nella libreria, dopo che alcuni estremisti avevano accusato i cristiani di blasfemia. Da allora il governo ha posto una guardia davanti al negozio delle Figlie di San Paolo, ma ciò finisce per attirare ulteriormente l’attenzione. Le enormi difficoltà economiche rendono poi proibitivo per i fedeli l’acquisto di un semplice libro. “La povertà qui sta diventando miseria. I cristiani - spiega ancora suor Daniela - non trovano lavoro perché discriminati e le famiglie non hanno neanche i soldi per comprare da mangiare o per mandare i figli a scuola”. Il contributo di Aiuto alla Chiesa che Soffre ha permesso alle suore di vendere le Bibbie a sole 10 rupie (8 centesimi di euro), sostenendo “la forte fede dei cristiani pachistani”. Oltre all’impegno per la libreria, suor Daniela e le sue quattro consorelle pachistane raggiungono le parrocchie periferiche della città, per insegnare il catechismo ai bambini e spiegare alle mamme l’importanza di educare i propri figli alla fede. (G.A.)







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