Ci sono anche una donna e un anziano di 80 anni tra le 7 vittime cadute stamani nella
regione nord-occidentale siriana di Idlib, per mano delle forze governative fedeli
al presidente Bashar al Assad. Lo riferisce il Centro di documentazione delle violazioni
in Siria. Ieri, intervenendo al Parlamento di Damasco, Assad aveva negato qualunque
coinvolgimento nel massacro di Hula, che nelle scorse settimane aveva provocato oltre
100 vittime, accusando ''forze straniere'' e ''terroristi'' di essere all'origine
dell'attuale crisi. Secondo gli attivisti anti-regime dell'Osservatorio siriano per
i diritti umani, con base a Londra, i ribelli siriani nello scorso week end hanno
ucciso poi almeno 80 soldati delle forze di Assad. Della situazione in Siria si è
parlato oggi anche a San Pietroburgo, al vertice Russia-Unione Europea: il capo del
Cremlino, Vladimir Putin, ha accolto il presidente della Commissione Europea, José
Manuel Barroso, e il presidente permanente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy.
Il tentativo dei rappresentanti di Bruxelles è stato quello di convincere Mosca a
fare pressioni su Bashar al Assad, affinché ritiri l'artiglieria pesante dalle città
e venga rispettato il piano di pace del mediatore internazionale Kofi Annan. In particolare
Van Rompuy ha lanciato un appello alle autorità di Damasco affinché cessino le violenze,
definendo ''terribile'' la situazione in Siria. Nella conferenza stampa congiunta
del vertice, il presidente permanente del Consiglio Europeo ha pure auspicato che
Ue e Russia - nonostante le divergenze - uniscano "i loro sforzi" per sostenere il
piano Annan come la ''migliore opportunità'' per la pace. All’incontro di San Pietroburgo
si è parlato inoltre di Iran, crisi dell'eurozona, ingresso di Mosca nell’Organizzazione
mondiale del commercio e liberalizzazione dei visti. (G.A.)