La gioia e la testimonianza delle famiglie a Milano
Milano si è trasformata nella città delle famiglie: famiglie di tutto il mondo, unite
dalla gioia di credere in Gesù. Antonella Palermo ha raccolto alcune testimonianze:
R. - Siamo molto
contenti, c’è tanta gente, ci sono tante famiglie...
D. - Siete impegnati in
parrocchia, nella diocesi…
R. - Sì, in parrocchia nella nostra diocesi.
D.
- Lei è in dolce attesa, quanti mesi?
R. - 8 mesi.
D. - Quanti bimbi
avete?
R. - Abbiamo quattro bambini, tre maschietti ed una femminuccia che
è a casa con i nonni, ed è in arrivo un’altra bambina!
D. - Insomma, un segnale
di coraggio in un tempo in cui forse la predisposizione anche al matrimonio cristiano
non è così forte, soprattutto tra i giovani…
R. - Bisogna avere fiducia nella
bellezza del matrimonio.
D. - Perché?
R. - Perché il sacramento del
matrimonio, è un dono talmente grande che appena anche noi stessi sposi lo riscopriamo,
diventa attraente per tutte le coppie. Dobbiamo solamente, noi coppie già sposate,
riscoprirlo bene affinché diventiamo veramente testimoni. Quando si va in giro per
la città, vedere una famiglia anche con qualche figlio, che ci si vuole tutti bene,
è veramente una grande immagine di Dio. La gente ha bisogno di vedere queste immagini
perché è abituata a vedere cose che non vanno bene e che non sono belle. La famiglia
è una cosa bella e vedere semplicemente una famiglia in giro fa bene al cuore.
D.
– Voi da dove venite?
R. - Da Caserta. Quello che ci sostiene nel nostro cammino
spirituale di coppia è proprio questo incontro con la Chiesa attraverso tutti i volti
delle altre famiglie, anche di nazionalità e Paesi diversi che nonostante le diverse
tradizioni e radici culturali, alla fine, parlano la stessa lingua animati dallo stesso
Spirito; questo Spirito che accomuna e anima la Chiesa.
R. - Qui sentiamo
veramente la smentita di Babele, la rinascita della Pentecoste, perché come dice Gaetano,
nonostante le culture e le tradizioni diverse, ci si capisce.
R. - Noi abbiamo
incontrato una coppia di Bagdad. Ci hanno chiesto un sostegno nella preghiera. Noi
possiamo fare poco per loro, però possiamo stargli vicino nella preghiera, questo
li aiuta tantissimo ed è questo quello che loro ci hanno chiesto.
D. - Da dove
venite?
R. - Da Biella.
D. - Educare alla Fede che sfide comporta? E
che difficoltà comporta oggi per una famiglia?
R. - È difficile perché si è
un po’ criticati quando si esprime la fede. Però come genitori, bisogna viverla serenamente
affinché la vivano i figli altrettanto serenamente.
R. – Mi chiamo Massimo,
lei è mia moglie, Sara …
D. – Qui ci sono i vostri quattro figli, due sono
adottati… Tu come ti chiami?
R. - Melcam.
D. - Da dove vieni?
R.
- Etiopia.
D. – Voi genitori, dove si trova lo stimolo all’unione?
R.
- Noi preghiamo spesso per l’unità della nostra famiglia. Quindi la nostra radice
la troviamo lì.
D. - Cosa vi aspettate dal Papa?
R. - Sicuramente parole
di conforto per noi e per tutte le famiglie, nella prospettiva di rinfrancare tutte
quelle famiglie che si trovano più in difficoltà.
D. – E voi ragazzi…
R.
– Noi due siamo stati adottati nel 2005. Siamo qui da sette anni, però mi sembra di
vivere qui da sempre. Il tempo è passato talmente in fretta, che non me ne sono accorto.
Se siamo qui è per ringraziare i nostri fratelli e i nostri genitori.