Senato Usa: Glendon nominata nella Commissione per la libertà religiosa internazionale
La professoressa Mary Ann Glendon, già ambasciatrice degli Stati Uniti presso la Santa
Sede e attuale presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, è stata
nominata dal Senato americano nuovo membro della U.S. Commission on International
Religious Freedom–Uscirf), la nota Commissione incaricata di segnalare ogni anno al
Segretario di Stato i Paesi che hanno commesso gravi e sistematiche violazioni della
libertà religiosa o comunque da tenere sotto osservazione. La nomina è stata resa
nota nei giorni scorsi. Docente di Diritto all’Università di Harvard ed esperta di
bioetica, diritto comparato, diritto costituzionale e diritti umani, la Glendon è
una nota sostenitrice del movimento pro-vita statunitense. Nel 1995 è stata a capo
della delegazione vaticana alla Quarta conferenza mondiale sulle donne a Pechino,
dove la sua dichiarazione contro l'uso dei profilattici nella prevenzione dell'Aids
suscitò vivo clamore. Nel 2002 è stata nominata dall’allora presidente George W.
Bush membro del Consiglio presidenziale di Bioetica, prima di diventare dal 2008 al
2009 ambasciatrice degli Stati Uniti presso la Santa Sede. Intervistata dalla catena
televisiva Ewtn la prof.ssa Glendon si è detta “profondamente onorata” del nuovo incarico
“soprattutto in questo momento in cui la libertà religiosa in tutti i suoi aspetti
ha un particolare bisogno di essere tutelata negli Stati Uniti e nel mondo”. E in
effetti la sua nomina giunge in un momento particolarmente delicato su questo fronte
anche negli Stati Uniti, dove il tema della libertà religiosa è da tempo al centro
delle preoccupazioni dell’episcopato. All’attenzione dei vescovi – come è noto - sono
in particolare le nuove direttive sanitarie che obbligano tutti i datori di lavoro,
compresi gli enti religiosi (con qualche limitata eccezione) a prevedere la copertura
assicurativa per la prescrizione e la somministrazione di farmaci abortivi e anti-concezionali
e interventi di sterilizzazione, ma anche le leggi statali che legalizzano le unioni
omosessuali o che pongono ostacoli alle agenzie cattoliche che si occupano di adozioni
o di servizi caritativi e che vogliono rispettare i propri principi morali. Proprio
su questi temi è intervenuta nei giorni scorsi la stessa Glendon con un duro articolo
pubblicato sul “Wall Street Journal” contro la riforma sanitaria dell’Amministrazione
Obama in quanto lesiva della libertà religiosa. In questo clima di tensione, tra l’altro,
si inseriscono anche i ripetuti tentativi compiuti l’anno scorso al Senato di impedire
il rinnovo del mandato della Commissione per la libertà religiosa internazionale i
cui finanziamenti sono stati comunque drasticamente ridotti quest’anno. (A cura
di Lisa Zengarini)