2012-05-31 11:15:03

Presentati i programmi di danza, musica e teatro della Biennale di Venezia


La Biennale di Venezia ha presentato, ieri, il Festival di Danza Contemporanea, il Festival di Musica Contemporanea e il Laboratorio Internazionale di Arti Sceniche - settori diretti rispettivamente da Ismael Ivo, Ivan Fedele e Àlex Rigola – con ricchi e interessanti programmi che si svolgeranno tra giugno e ottobre prossimi. Il presidente dell’istituzione Paolo Baratta guarda però oltre all’evento, pensando alla Biennale come luogo di confronto e di opportunità formative per i giovani. Il servizio di Luca Pellegrini:RealAudioMP3

Alla Biennale di Venezia si fa musica, si crea danza, si rappresenta teatro: durante l’anno la più importante e nobile istituzione culturale italiana pone la città lagunare al centro di un crocevia artistico di insuperabile eccellenza. Il presidente Paolo Baratta ha chiare le finalità di ogni settore e affida giustamente ai rispettivi responsabili compiti che non rientrano esclusivamente nell'ideare un bel programma o assemblare titoli di richiamo, pur necessari. “College” è una parola che risponde bene al dovere educativo e formativo della Biennale, come conferma il suo presidente:

R. - Noi vorremmo essere un luogo di apertura, nel quale si offre la conoscenza e nel quale si offrono strumenti per chi vuol conoscere facendo o, se è già avviato sulla strada dell’arte, dove essere cimentato alla realizzazione di qualcosa. Noi siamo per così dire il marciapiede che sta fuori delle strutture istituzionali dedicate all’insegnamento e quindi alla pedagogia e cerchiamo di far attraversare la strada ai ragazzi che escono. Quindi, c’è semmai una grande disponibilità e un grande impegno a fornire a dei ragazzi l’incontro con la grande qualità nell’arte, l’incontro fertile di lavoro con i maestri, per un incontro dal quale possano nascere le grandi idee del loro futuro, le rinunce e nello stesso tempo quegli "schiaffi educazionali" che solo un grande maestro ti dà, perché ti fa vedere ciò che fino a poco prima non sei riuscito a vedere. Questa è la pedagogia di un’istituzione che appunto offre il fare come strumento del conoscere.

D. - Ci può dire a quale punto si trova il dialogo con la Santa Sede per la sua partecipazione nel settore dell’arte?

R. - Ci sono stati vari colloqui nei quali sono state ipotizzate soluzioni che a mio avviso sono di altissima qualità per quanto riguarda gli spazi e le modalità. Siamo ancora in una fase di definizione e non so quali siano gli ulteriori passi compiuti dal gruppo che se ne occupa, in particolare dal cardinale Ravasi, che desidera così intensamente il cimento con l’arte. Stiamo lavorando tutti, ciascuno per la sua parte, perché questa iniziativa possa compiersi e realizzarsi nel modo migliore.







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