La Croce Rossa internazionale in aiuto ai 5 mila sfollati nella zona di Homs in Siria
Notizie preoccupanti per la situazione dei civili in fuga per il conflitto civile
in Siria. La portavoce del Comitato internazionale della Croce Rossa, a Damasco, Rabab
Al Rifai ha riferito all’agenzia Misna sulla critica situazione nel governatorato
di Homs, dove l’organizzazione umanitaria sta portando aiuti. “Almeno 5mila sfollati,
soprattutto donne e bambini provenienti in particolare dal villaggio di Taldo - ha
detto - si trovano in questo momento a Burj el Kay, altro villaggio dell’area di Houla
distante circa 5 chilometri dai luoghi in cui la settimana scorsa hanno perso la vita
oltre cento persone”. Agli sfollati che “stanno alloggiando in scuole, in altri edifici
pubblici oppure sono ospiti di conoscenti” stiamo fornendo – ha aggiunto Rabab Al
Rifai - generi alimentari e di prima necessità, acqua potabile, altri generi di conforto
e prodotti per neonati”. Composta da diversi villaggi, abitati sia da comunità sunnite
che alawite, l’area di Houla sarebbe stata teatro – scrive l’agenzia Misna - di nuove
violenze ancora oggi con l’esercito che, secondo fonti vicine all’opposizione, avrebbe
fatto uso di artiglieria pesante. In seguito ai fatti di Houla, sui cui stanno indagando
gli osservatori della comunità internazionale da più di un mese presenti in Siria
nel tentativo di monitorare un cessate-il-fuoco mai realmente entrato in vigore, diversi
Paesi – tra cui Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Turchia e Stati Uniti –
hanno espulso i rappresentanti diplomatici di Damasco attribuendo al governo la responsabilità
della strage di Houla dove sono state uccise 108 persone e fra queste decine di bambini.
Una parte dell’opposizione (il Consiglio nazionale siriano) ha a sua volta chiesto
all’Onu di autorizzare un intervento armato, mentre oggi l’Esercito siriano libero
– che riunisce combattenti anti-regime – ha dato un ultimatum al governo perché fermi
entro venerdì le operazioni militari minacciando rappresaglie. La Russia continua
invece a sostenere il presidente siriano Bashar Al Assad – che oggi ha ordinato il
rilascio di 500 prigionieri – e il piano di pace messo a punto dall’inviato speciale
di Lega Araba e Onu, Kofi Annan. Nelle sue ultime dichiarazioni, Annan ha invitato
tutte le parti in conflitto a compiere “passi importanti”, a far tacere le armi e
avviare negoziati per una soluzione politica del conflitto. (R.G.)