2012 Anno delle Cooperative: la nona economia del mondo occupa 100 milioni di persone
L’importanza delle cooperative nel mondo fonte di lavoro per milioni di persone e
di trasmissione di valori di solidarietà. Se ne è parlato ieri a Roma, in occasione
dell’insediamento alla Farnesina del Comitato italiano per l'Anno internazionale delle
Cooperative 2012 proclamato dall'Onu. Sono un miliardo i soci delle cooperative nel
mondo che danno lavoro ad oltre 100 milioni di persone. A fornire dati aggiornati
su questa vitale realtà associativa è stato Giuliano Poletti, presidente di Legacoop,
intervenuto a nome dell'Alleanza delle Cooperative (Confcooperative, Legacoop, Agci).
“Le prime 300 cooperative del mondo – ha ricordato Poletti - danno vita alla nona
economia” del Pianeta. In Europa sono 160 mila le imprese cooperative, con 123 milioni
di soci e 5,6 milioni di persone occupate. Riguardo l’Italia il movimento cooperativo
italiano - ha riferito Poletti - è il principale tra i Paesi europei, con 12 milioni
di soci, 1,2 milioni di lavoratori, e 127 miliardi di euro di fatturato. “Sono aziende
diverse dalle altre e si propongono come infrastruttura di una società – ha sottolineato
il presidente di Lecacoop - in cui il cittadino, la persona è protagonista''. ''Le
cooperative e la cooperazione di credito continuano a dare ottima prova di sé anche
in momenti difficili”, ha aggiunto il presidente dell'Associazione bancaria italiana
(Abi) Giuseppe Mussari, sottolineando che “la formula cooperativa ha garantito negli
ultimi 10 anni la migliore qualità in termini di sviluppo e di occupazione. Un esempio
virtuoso – ha detto - che andrebbe mutuato anche in altri settori''. Per il Ministero
dello Sviluppo Economico è intervenuto Giuseppe Tripoli, garante delle Piccole e Medie
imprese (Pmi), affermando che ''la cooperazione non è un retaggio del passato” ma
“rappresenta una forma straordinariamente moderna e attuale sia per i problemi economici
che ci troviamo ad affrontare sia per le forme di welfare più moderne. Coesione, mutualità
e rapporto con il territorio – ha ricordato Tripoli - sono le specificità principali
che hanno consentito alla cooperazione di svolgere una funzione ampiamente anticiclica.
Hanno sofferto, ma hanno tenuto e creato occupazione aggiuntiva in alcuni settori.
Le cooperative – ha concluso il garante delle Pmi - rappresentano uno straordinario
strumento di avvio dei giovani al lavoro''. (A cura di Roberta Gisotti)