Terremoto in Emilia: 16 morti e un disperso, oltre 8mila sfollati. La vicinanza del
Papa e delle istituzioni italiane
16 morti, un operaio disperso e oltre 350 feriti per il sisma che ieri dopo 10 giorni
è tornato a colpire con forte intensità l’Emilia Romagna. L’epicentro in provincia
di Modena, la prima scossa di magnitudo 5.8 ha dato avvio ad uno sciame sismico ancora
in corso, 50 le scosse nella notte. Il Papa segue con grande dolore e partecipazione
la situazione, ha precisato ieri il direttore della Sala Stampa Vaticana padre Lombardi.
Vicino alla popolazione si è detto anche il presidente della Repubblica, Napolitano.
Il premier Monti ha assicurato che “lo Stato farà tutto il possibile nei tempi più
brevi”. Oggi Consiglio dei ministri. Giampiero Guadagni
A
distanza di nove giorni Emilia dunque nuovamente devastata dal sisma. La scossa più
forte ieri mattina alle 9 di magnitudo 5.8; seguita da altre superiori ai 5 gradi.
Nella notte altre 43 scosse. L’epicentro ancora una volta nel modenese, tra Midolla,
Mirandola e San Felice sul Panaro. Ma il terremoto è stato chiaramente avvertito in
tutto il Nord Italia. Tra le 16 vittime, dieci operai tornati a lavorare nelle fabbriche
lesionate dal sisma del 20 maggio. E c’è polemica per il crollo dei capannoni industriali,
molti di recente costruzione. Morti anche tre imprenditori, due donne e il parroco
di Rovereto sulla Secchia, don Ivan Martini, schiacciato da una trave all’interno
della sua chiesa mentre tentava di mettere in salvo una piccola statua della Madonna.
Una donna è stata tratta in salvo in serata dalle macerie della sua abitazione a Cavezzo.
Una persona è ancora dispersa. 8 mila gli sfollati che si aggiungono ai 6 mila provocati
dal sisma precedente. In campo 4 mila soccorritori. Gravissimi i danni al patrimonio
artistico. E tra poco meno di un’ora si riunisce il Consiglio dei ministri. Faremo
tutto quello che è necessario, assicura il premier Monti. Supereremo questo momento,
dice il Capo dello Stato Napolitano, che in risposta a quanti sul web e nel mondo
politico chiedono di annullare la parata del 2 giugno risponde: la Festa della Repubblica
sarà sobria e dedicata alle vittime del terremoto in Emilia.
La Conferenza
episcopale italiana ha stanziato un milione di euro come primo contributo per fronteggiare
questa nuova emergenza. Al microfono di Gabriella Ceraso, la testimonianza
di mons. Antonio Lanfranchi, vescovo di Modena- Nonatola:
Sulla natura
e sugli effetti della sequenza sismica in corso in Emilia, Gabriella Ceraso
ha raccolto l'opinione di Stefano Gresta, presidente dell'Istituto Nazionale
di Geofisica e Vulcanologia: