Il cardinale Turkson: la Chiesa è costruttrice di pace per sua natura
Nuove sfide per l’opera di costruzione della pace del mondo cattolico. Ne discutono
per due giorni oltre 50 esponenti internazionali della Chiesa, riuniti presso il Pontificio
Consiglio Giustizia e Pace. Alla realizzazione del simposio, che s’inserisce nelle
iniziative per il 50.mo anniversario dell’Enciclica “Pacem in terris” hanno collaborato
la "Caritas Internationalis" e il "Catholic Peacebuilding Network". Al cardinale
Peter Turkson, presidente di "Giustizia e Pace", Stefano Leszczynski ha
chiesto quale sia l’impegno della Chiesa nella promozione della pace:
R. - La Chiesa,
per sua stessa natura, è un “peace-builder” e il suo fondatore era un “peace builder”;
la Chiesa inoltre ha la peculiarità di possedere tantissimi strumenti per facilitare
la ‘costruzione della pace’. La sua universalità, il suo messaggio, i suoi pastori
sono tutti elementi che contribuiscono a realizzare questa vocazione della Chiesa
di “costruttore di pace”. Io mi auguro che nel corso di questo seminario (New Challenges
for Catholic Peacebuilding, 29-30 maggio a Roma; ndr) avremo occasione di sentire
gente che si trova in prima linea, che è davvero coinvolta in situazioni di conflitto
e di costruzione della pace, come un vescovo dell’Uganda, o della Nigeria del Nord,
e tante altre persone che sono convenute qui e possono condividere con noi la loro
esperienza. Credo che, alla fine, saremo in grado di poter rafforzare quelli che rischiano
di perdere la speranza e di rafforzarci anche nel nostro desiderio di essere “costruttori
di pace”.