Strage di Hula: condanna Onu dimezzata per Damasco. Padre Dall’Oglio: sostenere
il piano Annan
Maggiore pressione internazionale sulla Siria. La chiedono Regno Unito e Francia,
che hanno deciso anche di convocare la prossima riunione del gruppo Amici della Siria
a Parigi. Oggi repressione e violenza hanno ucciso almeno 25 persone , secondo l'Osservatorio
siriano per i diritti umani. E oggi a Damasco è arrivato l'inviato speciale di Onu
e Lega Araba, Kofi Annan, che ha lanciato un forte l’appello alla pace, a tutte le
parti coinvolte nel conflitto. Domani incontrerà Assad. La visita cade dopo il tragico
massacro di oltre cento civili, venerdì a Hula, per cui il mondo intero ha espresso
durissime parole e il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha condannato il regime siriano
pur non addossandogli tutta la responsabilità e ottenendo così l’appoggio anche della
Russia. A Kofi Annan si rivolge in una lettera padre Paolo Dall’Oglio, fondatore
della Comunità monastica di Deir Mar Musa, in Siria, dove Fabio Colagrande
lo ha raggiunto telefonicamente:
R. – Ho detto
nella mia lettera che ci aggrappiamo a questa iniziativa Onu come dei naufraghi ad
una zattera. Qui si prova ad interrompere un ciclo violento di guerra civile con mezzi
non violenti. Questo tentativo, che per ora è troppo timido, se fosse incoraggiato,
appoggiato dalla collettività internazionale con più coerenza, potrebbe riuscire.
Non bastano 300, ce ne vogliono 3000 di osservatori militari esperti, non armati,
che vengano ad aiutare questa società civile locale a tirarsi su e a trovare le vie
della riconciliazione.
D. – Mons. Zenari ci raccontava che pur in questi momenti
di dramma, di violenza, in Siria ci sono ancora piccoli segni di speranza: collaborazioni
tra cristiani e musulmani proprio per aiutare le persone...
R. – Noi osserviamo
tutti i giorni giovani che collaborano – musulmani e cristiani – nell’ambito della
Mezza Luna Rossa, ad esempio. Esistono tante iniziative con le quali i giovani desiderano
esprimere la loro volontà di partecipare per salvare il corpo profondo di questa società
civile, che da sempre è chiamata ad esprimere armonia intercomunitaria.
D.
– Padre Dall’Oglio, la Russia ha approvato la risoluzione del Consiglio di Sicurezza
perché non addossa alle forze governative siriane l'intera respondabilità per la strage
di Hula...
R. – L’iniziativa di Kofi Annan ha senso solo nella misura in cui
rappresenta la buona volontà della Russia. E’ una buona volontà condizionata al fatto
che la Siria non esca dall’area geostrategica di influenza della Russia sul Mediterraneo.
In questa tragica e insopportabile contingenza di questo massacro orribile che è avvenuto
venerdì scorso, la Russia ha trovato le parole giuste e adesso bisognerà che trovi
anche i mezzi adeguati, perché questo Paese sia accompagnato fuori da questa crisi
verso una democrazia autentica.
D. – Per chiudere, una testimonianza dalla
comunità cristiana in Siria...
R. – Ieri sera ho celebrato la Pasqua con quello
che resta delle famiglie, che sono qui in un quartiere difficilissimo. Non hanno avuto
la Pasqua e quindi abbiamo celebrato la Pasqua e la Pentecoste assieme. C’erano una
persona anziana, una bambina, due donne nubili - ecco cosa è rimasto di questa comunità
cristiana in questo quartiere – e abbiamo celebrato con commozione il mistero dell’amore
di Dio per ogni uomo.