Obama pensa a un dopo Assad per la Siria. Riunione del Cds Onu
In Siria l’esercito libero ha minacciato rappresaglie contro i soldati di Damasco
dopo il massacro di Hula, che ha provocato 92 morti tra cui 32 bambini. Secondo gli
attivisti sono oltre 13 mila le vittime dall’inizio della rivolta. Alle 20.30 ora
italiana riunione del Consiglio di Sicirezza, ma la Russia vuole bloccare la risoluzione
contro il massacro di Hula. Ce ne parla Eugenio Bonanata
Istituire
una forza internazionale che agisca contro i soldati fedeli al presidente Assad.
Questa la richiesta che l’Esercito siriano libero ha rivolto al consiglio di sicurezza
dell’Onu, in seguito all’ennesima strage di civili. Annunciate imminenti rappresaglie
contro l’esercito di Damasco, che invece ha smentito ogni responsabilità nel massacro
promettendo l’apertura di un’inchiesta. Media vicini al regime – come altre volte
in passato – sostengono che sia opera di al Qaeda, mentre il ministero degli Esteri
ha fatto sapere che domani giungerà nel paese Kofi Annan, l’inviato dell’Onu e della
Lega Araba. Lega Araba che ha convocato una riunione d’urgenza sulla Siria il prossimo
due giugno a Doha, in Qatar. Stati Uniti e Unione Europea hanno condannato l’ultimo
episodio di sangue che – secondo gli attivisti siriani - ha portato il bilancio delle
violenze a 13 mila morti dall’inizio delle proteste. In questo quadro pare che il
presidente statunitense Obama sia pronto per una soluzione stile Yemen che preveda
l’uscita di scena del leader siriano Assad lasciando al potere parte del governo di
Damasco, in modo da favorire una transizione soft. Secondo il New York Times il capo
della casa bianca illustrerà questo piano al presidente russo Putin nell’incontro
previsto tra i due il prossimo mese di giugno. Per la Radio Vaticana Eugenio Bonanata