2012-05-26 08:37:24

Il dramma dei rifugiati al Festival biblico di Vicenza


“Rifugiati: dalla paura alla speranza”. Questo il tema sviluppato nella conversazione che s’è tenuta ieri pomeriggio nella Sala degli stucchi di Palazzo Trissino a Vicenza, all’interno delle iniziative del Festival biblico in corso in questi giorni. Il percorso di riflessione, partito dal racconto biblico per giungere alla lettura della realtà, ha coinvolto – riferisce l’agenzia Sir - la teologa Cristina Simonelli e Jurgen Humburg, funzionario dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Acnur). “La Scrittura non sta chiusa in una teca da qualche parte, ma è spirito e vita. E diventa speranza se penetra nei temi della vita e della giustizia, assumendo le paure di tutti ed entrando nelle problematiche della storia”, ha esordito la teologa, che dal 1976 vive in un campo rom - prima di prendere in esame tre brani: l’annunzio della resurrezione dell’evangelista Marco, la visione della donna e del drago dall’Apocalisse e uno stralcio da una lettera di san Paolo sulla vita del cristiano nello Spirito. “Può avere speranza solo chi ha provato cos’è la paura, come le donne che trovano il sepolcro vuoto: sono le stesse che hanno pianto ai piedi della croce. E anche nell’Apocalisse - ha spiegato - che sembra assurdo e visionario, c’è un messaggio di speranza. E ‘il drago che si fermò sulle spiagge del mare’ ci ricorda scenari più che attuali”. Humburg ha prima di tutto spiegato chi sono i rifugiati, “persone costrette a fuggire dal proprio Paese d’origine per un ben fondato timore di persecuzione”, mentre gli immigrati “almeno in teoria, lasciano per scelta la loro terra”. La paura e la speranza, il binomio che fa da filo conduttore a tutto il Festival, sono, ha sottolineato il funzionario, “aspetti fondamentali, la vera essenza del sistema di asilo, e caratterizzano alla perfezione la condizione dei rifugiati. Che sono vittime o potenziali vittime di persecuzioni, quindi hanno paura, e poi con l’esperienza dell’asilo vivono la speranza”. Secondo le stime dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, nel mondo sono attualmente circa dieci milioni, di cui due milioni distribuiti tra Europa e America. Circa sessanta mila i rifugiati in Italia, pochi a fronte dei circa quattro milioni di immigrati. “Ma i problemi che vivono i rifugiati - ha detto - sono diversi: spesso hanno subito torture e traumi, con un bagaglio di sofferenza così non trovano subito la capacità e la forza di ricominciare. Perciò la grande sfida - ha concluso Humburg - è trovare delle soluzioni durevoli. I rifugiati non meritano particolare attenzione solo da parte dello Stato, ma anche tutti noi possiamo apportare dei contributi”.







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