2012-05-26 08:37:42

A Lourdes l'incontro nazionale dei preti operai


"Nella sfera sociale la Chiesa ha sempre voluto assicurare una duplice funzione: illuminare gli spiriti per aiutarli a scoprire la verità e a scegliere la via da seguire in mezzo alle differenti dottrine da cui il cristiano è sollecitato; entrare nell'azione e diffondere, con una reale preoccupazione di servizio e di efficienza, le energie dell'evangelo. Non è forse per essere fedele a questa volontà che la chiesa ha inviato in missione apostolica tra i lavoratori dei preti che, condividendo integralmente la condizione operaia, ambiscono di esservi i testimoni della sollecitudine e della ricerca della chiesa medesima?". Sono parole di Paolo VI che, nella lettera apostolica Octogesima adveniens (14 maggio 1971), scritta in occasione dell'ottantesimo anniversario dell'enciclica Rerum novarum, sottolineava la presenza e l'importanza, nella società, dei cosiddetti "preti-operai". Una figura un tempo condannata dalla Chiesa ma poi riabilitata dal concilio Vaticano II attraverso un voto unanime dei vescovi francesi, il 23 ottobre 1965, con il beneplacito di Papa Montini. In Francia, riferisce L’Osservatore Romano - dove questo movimento è nato nel 1944 e dove mantiene una esigua ma significativa rappresentanza - i prêtres-ouvriers celebrano a Lourdes, da oggi al 28 maggio, il loro incontro nazionale sul tema "Compagni di umanità per vivere la Speranza". Attualmente in Francia sono circa trecentocinquanta (quasi tutti ormai pensionati) e altri duecentocinquanta si contano fra Germania, Austria, Belgio, Spagna, Italia, Portogallo e Svizzera. Alcuni lavorano in fabbrica, altri sono impegnati in ambito ospedaliero o in campo sociale ed educativo, altri ancora nelle imprese di pulizia; quasi tutti hanno avuto un ruolo di rappresentanza sindacale e restano punti di riferimento per la gente del loro quartiere. Sacerdoti diocesani per la maggior parte, cresciuti in movimenti, gruppi e istituti che si dedicano all'apostolato nei centri operai come la Missione di Francia, il Prado e i Figli della Carità, non hanno mai voluto formare un nuovo ordine religioso né una congregazione a parte. Associati come partner alla Missione operaia, continuano a dipendere dal loro vescovo.







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