Nicaragua. Monito dei vescovi: no al riconoscimento legale delle unioni gay
La Chiesa in Nicaragua non accetterà l’eventuale riconoscimento delle unioni omosessuali
nel Nuovo Codice di Famiglia attualmente all’esame del Parlamento. Lo ha dichiarato
martedì a una conferenza stampa il segretario della Conferenza episcopale mons. Silvio
Báez, commentando una proposta in tal senso presentata la settimana scorsa dall'ex
guerrigliero sandinista Omar Cabezas, oggi procuratore per i diritti umani, e sostenuta
dai movimenti omosessuali. "Dio ha creato l'essere umano maschio e femmina a sua immagine
e somiglianza, affidandogli il compito di riprodursi per assicurare la continuità
dell'umanità", ha affermato il presule ripreso da diversi quotidiani locali. "Questa
è la nostra visione cristiana, che difendiamo e offriamo umilmente alla società”.
Mons. Baez ha quindi esortato i fedeli ad "essere vigili” perché il nuovo codice
non tocchi “punti sensibili della nostra società", affermando che la Chiesa “rifiuterà
sempre l’introduzione di leggi che sono in contrasto con valori sacri come la famiglia".
Sull’argomento è intervenuto nuovamente ieri il presidente dei vescovi mons. René
Sándigo: “La famiglia – ha dichiarato - ha il diritto al rispetto della propria identità
e questa [l’unione tra persone dello stesso sesso] è una forma di famiglia amorfa
e che non risponde alle condizioni base per essere inquadrata nel concetto tradizionale
di famiglia”. A sostegno della posizione della Chiesa c’è la Costituzione del Nicaragua,
in vigore dal 1987, che riconosce solo il matrimonio o una stabile unione di fatto
tra un uomo e una donna. (L.Z.)