2012-05-24 15:59:52

La società si mobilita contro la costruzione della discarica vicino Villa Adriana


Si continua a discutere sulla nuova discarica di Roma che il prefetto-commissario Giuseppe Pecoraro vuole realizzare a Corcolle, a poche centinaia di metri dagli scavi di Villa Adriana. Tra i molti “no” si registra anche quello del ministro per i Beni culturali Lorenzo Ornaghi. “Salviamo Villa Adriana” è il comitato che ha organizzato una “protesta bianca” che prevede non blocchi stradali o sit-in, ma ad esempio una petizione di firme e altre iniziative di “obbedienza civile” nei riguardi della Costituzione che impegna la Repubblica a difendere e a tutelare i beni culturali e il paesaggio. Debora Donnini ha intervistato Marco Magnifico, vicepresidente esecutivo del Fai, il Fondo Ambiente Italiano, associazione che con altre si batte contro la costruzione della discarica a Corcolle:RealAudioMP3

R. - Noi lo continuiamo a ripetere, ma anche l’Italia, il presidente della Repubblica, non fa che ricordarci che l’articolo 9 della Costituzione impone agli italiani di tutelare il loro patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, che poi è il nostro fiore all’occhiello. Villa Adriana, a Tivoli, è un unicum assoluto: di Villa Adriana, con quella sua enormità e con quell’incanto di paesaggio, ce n’è una sola. Di fianco a questo unicum, che l’Unesco ha riconosciuto come patrimonio dell’umanità, a 700 metri, l’Italia costruisce una discarica per un milione di metri cubi di pattume. E’ evidente che quello non è il posto più appropriato. Sappiamo tutti che il problema delle discariche è molto importante, ma lì non può essercene una, per tre motivi.

D. - Quali sono questi motivi?

R. - Su quel luogo lo Stato italiano, per via della sua importanza e per tutelarlo, ha posto tre vincoli: il vincolo paesaggistico, il vincolo archeologico e quello idrogeologico. Il vincolo paesaggistico perché lì la campagna è meravigliosa: si tratta di un paesaggio reso tale dalle rovine della maestosa villa di Adriano e da queste piccole coline che si susseguono in una maniera mirabile, ed è ancora intatto. Il secondo è il vincolo archeologico, perché lì sotto la villa di Adriano era molto più grande di quella che conosciamo noi oggi: ci sono ancora altri pezzi della Villa e poi, oltretutto, ci sono anche dei resti molto importanti di civiltà precedenti a quella romana. Quindi c’è questo vincolo archeologico: non si può scavare o costruire. Terzo, il vincolo idrogeologico, perché proprio in quella zona vi sono le sorgenti dell’acquedotto, che portano l’acqua più buona che i romani bevono.








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