2012-05-23 11:10:36

Zoom ricorda Dietrich Fischer-Dieskau


Lo scorso 18 maggio si è spento nella cittadina bavarese di Berg il baritono tedesco Dietrich Fischer-Dieskau. Stava per compiere 87 anni. Era infatti nato a Berlino il 28 maggio del 1925 da Albert Fischer-Dieskau, preside di una scuola e Theodora Klingelhöffer, insegnante. All’età di 17 anni intraprese lo studio del canto alla Musikhochschule di Berlino sotto la guida di Hermann Weißenborn. La sua prima apparizione pubblica in un sobborgo di Berlino nel 1943 fu interrotta da un allarme aereo.
Arruolato nell’esercito tedesco, nel 1945 venne catturato dagli Alleati e internato in un campo di prigionia americano in Italia. Nel 1947 debuttò alla RIAS di Berlino con una esaltante interpretazione del Winterreise di Franz Schubert, l’anno seguente alla Städtische Oper di Berlino nel ruolo operistico di Posa nel Don Carlo di Giuseppe Verdi sotto la direzione di Ferenc Fricsay.
Definito da Sviatoslav Richter ‘il più grande cantante del XX secolo’, Fischer-Dieskau, nel corso della sua lunga carriera, diede prova del suo enorme talento sia a teatro, nel repertorio operistico, dove ricoprì importanti ruoli mozartiani, verdiani e wagneriani che nelle sale da concerto come interprete ineguagliato di Lieder.
La sua curiosità onnivora lo spinse allo studio di un vastissimo repertorio liederistico. Lunga la lista dei compositori studiati e proposti in concerto; da Haydn e Beethoven a Webern passando naturalmente per Schubert, Schumann, Strauss, Wolf, Mahler e Schönberg.
Al 1966 risale la sua più grande impresa discografica: la registrazione completa dei circa cinquecento Lieder di Schubert con l’accompagnamento pianistico di Gerald Moore. In riferimento a questa ‘avventura’, l’artista in seguito dichiarerà di aver trascorso più tempo nei due anni successivi in sala d’incisione che a casa.
Numerosi i direttori d’orchestra e i solisti di fama che lavorarono al suo fianco; da Herbert von Karajan e Wilhelm Furtwängler a Rafael Kubelik e Ferenc Fricsay; da Sviatoslav Richter e Daniel Barenboim a Jörg Demus e Gerald Moore solo per citarne alcuni.
Agli anni ’80 risale l’inizio della sua attività d’insegnante presso la Hochschule der Künste di Berlino destinata a protrarsi anche dopo il definitivo ritiro dalla scena concertistica avvenuto nel 1992.
Interprete dal repertorio vastissimo e dalla grande profondità di pensiero, Fischer-Dieskau ha incarnato il mondo del canto come forse pochi altri hanno saputo fare. La forza comunicativa della sua voce, la perfetta e nitidissima dizione, la solidità della sua tecnica lo hanno eletto a modello di riferimento per le giovani generazioni d’interpreti. La sua scomparsa priva tutti noi di un vero simbolo dell’intera cultura musicale europea del XX secolo.
Sabato 26 maggio nel corso di Zoom, notizie dal pianeta musica, in onda come al solito alle 16.30 sul primo canale e alle 21.10 sul quinto, un omaggio al baritono. Nel corso della puntata anche un lungo servizio sul Festival Accademia di Montegral - Col-Legno Records, svoltosi dal 18 al 20 maggio al Convento dell'Angelo nei pressi di Lucca sotto la direzione di Gustav Kuhn.







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